CASERTA - «Il verbale è di duecentocinquanta euro. Desidera conciliare?» «Certo, come posso fare per pagare subito?». Il...
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Il dialogo appare di fantasia, soprattutto in periodo di stretta economica come questo che stiamo vivendo. Peraltro, gli italiani un po’ tutti, se proprio le devono pagare le multe, preferiscono farlo l’ultimo giorno utile. Eppure, si tratta di quello che sta capitando quasi quotidianamente sulle strade di Castel Volturno, dove gli automobilisti multati si mostrano particolarmente risoluti: Si fanno spiegare dai verbalizzanti dove pagare il verbale e si precipitano per onorarlo. Alla base di quello che sembra un mirabile senso civico, di chi scoperto in fallo ammette la colpa e s’incenera il capo, però, c’è dell’altro.
E vale a dire: la necessità spasmodica per gli irregolari che la multa non sia notificata a casa. Che non sia prelevata dalla cassetta della posta dai propri figli, mamme, e, soprattutto, mogli. Già. Perché si tratta dei verbali che dal mese di ottobre la polizia municipale di Castel Volturno, ma anche gli agenti di polizia e carabinieri stanno elevando a chi si ferma con la propria auto sulla via Domiziana per contrattare con chi su questa strada esercita il più antico lavoro del mondo. Insomma, si tratta della cosiddetta «ordinanza antilucciole», emessa dal sindaco Dimitri Russo per contrastare l’endemico fenomeno della prostituzione sul proprio territorio.
E i risultati, almeno quelli tributari, sono molto interessanti. Perché in poco più di due mesi il Comune litoraneo ha incassato più di ottomila euro.
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Il Mattino