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Trovandosi in una località con nome suggestivo, Pinetamare, ci sarebbe da immaginare che le classi della scuola media e elementare del posto affaccino su un panorama incantevole, capace di stimolare fantasia, creatività e ingegno dei quasi mille studenti che frequentano il plesso.
Ma siamo a Castel Volturno, paese dove si alza sempre più l'asticella del delirio, e le finestre dove lavorano ragazzi e insegnanti del comprensivo non tolgono il fiato per la meraviglia, ma per la puzza, perché affacciano su una discarica abusiva che non si capisce bene il motivo per il quale non venga rimossa immediatamente. La dirigenza dell'istituto comprensivo "Castel Volturno-Villaggio Coppola" segnalò il cumulo di rifiuti all'amministrazione comunale già durante lo scorso anno scolastico; poi sono susseguiti altri solleciti, sempre di tipo formale. Ma invece di operai della ditta di smaltimento, sul posto sono arrivati altri ignoti incivili che alla guaina che si trovava smaltita illegalmente sotto le finestre della scuola hanno aggiunto scarti di ogni tipo, compreso quelli domestici e ingombranti.
Per alcuni in zona la raccolta differenziata è impegnativa ed evidentemente non trovano luogo migliore dove liberarsi illegalmente del sacchetto d'immondizia e delle porte rotte che sotto al naso di studenti e insegnanti. Questi ultimi lamentano che nei periodi caldi fanno lezione con le finestre chiuse, preferendo sostenere temperature torride, piuttosto che i miasmi nauseabondi che arrivano dalla discarica abusiva.
La dirigenza scolastica ha avuto nuove rassicurazioni che a breve i rifiuti saranno smaltiti; ma tra poco torna il caldo e in quel caso potrebbe essere presa la decisione della chiusura delle aule, e gli studenti costretti a turnazioni in ambienti che non affacciano su quella che a tutti gli effetti più che una discarica abusiva è una montagna della vergogna.
«Massimo per fine mese e il problema sarà risolto - fa sapere Pasquale Santagata, assessore comunale all'igiene urbana - è stata infatti attivata una specifica procedura all'ufficio competente e si attende solo l'iter necessario per arrivare alla firma del sindaco e l'affidamento a una ditta specializzata».
Al danno, infatti, si aggiunge la beffa che i rifiuti smaltiti sotto le classi del comprensivo sono classificati come di tipo speciale e quindi non possono essere smaltiti in modo ordinario dalla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in paese, ma serve una specifica convenzione, con costi a parte che peseranno sui contribuenti.
Il Mattino