Parte da Castel Volturno, nel giorno della commemorazione del decimo anniversario della strage dei ghanesi - sei immigrati uccisi dall'ala stragista del clan dei Casalesi -...
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Uno strumento molto utilizzato a Castel Volturno, dove si calcola vivano almeno 15mila immigrati non regolari. Mimma D'Amico, responsabile del Centro Sociale Ex Canapificio, associazione che gestisce Sprar e da sempre si occupa di immigrati, afferma che «se dovesse essere cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sarà caos in molte città italiane, mentre a Castel Volturno ci sarà una grande tensione sociale. È ovvio che molti immigrati si troveranno ad essere irregolari ma non potranno essere rimpatriati, in quanto in Italia da anni e con figli nati qui. Il Ministro ci ripensi; con tale strumento, le associazioni hanno potuto in questi anni favorire una maggiore regolarità».
E la risposta del ministro non si è fatta attendere. «Il decreto immigrazione è in dirittura d'arrivo e ci sono già ottime notizie. Un centro sociale di Castel Volturno, la cui responsabile si occupa di immigrati per professione, mi accusa di creare caos. Insomma: vengo attaccato da estremisti di sinistra e che fanno business con gli stranieri. Sono sulla strada giusta!». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino