Ciclista investita a Caserta mentre percorre la pista ciclabile

Ciclista investita a Caserta mentre percorre la pista ciclabile
Tanto pedalò che cadde: l'incidente fra auto e ciclista lungo la pista ciclabile di corso Giannone a Caserta è stato a lungo scongiurato, per mesi schivato con...

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Tanto pedalò che cadde: l'incidente fra auto e ciclista lungo la pista ciclabile di corso Giannone a Caserta è stato a lungo scongiurato, per mesi schivato con successo, ma che fosse inevitabile era, però, nell'aria.

E così, ieri, nel primo pomeriggio, intorno alle ore 14, una ciclista è stata investita da una vettura nei pressi dell'incrocio con il ponte d'Ercole, mentre percorreva la pista ciclabile di corso Giannone. «La signora è stata trasportata in ospedale, ferita. Ma si spera nulla di grave», hanno spiegato dei testimoni. Il pericolo era stato più volte indicato sulle colonne di questo giornale, anche perché la prosecuzione della pista lungo il senso unico di via Tescione (al punto dell'incrocio che porta poi alla scuola di polizia) sembra piuttosto anomalo. Non si potrebbe percorrere a ritroso, c'è però la pista che prevede il passaggio. Che fare?

Uscendo dal senso unico del ponte d'Ercole, le auto - appena superato il semaforo - non sempre si fermano all'incrocio con corso Giannone, pur essendoci segnali che indicano la pista. Si tratta della striscia blu destinata ai ciclisti perennemente occupata da auto in sosta: nell'orario di punta gli automobilisti in attesa dell'uscita da scuola dei figli litigano con i ciclisti. Eppure, i genitori potrebbero attendere l'arrivo degli studenti anche lungo via G.M. Bosco o in via Tescione. Meglio ancora se gli studenti utilizzassero la bicicletta. Ma si sa, a Caserta la mobilità sostenibile è un concetto troppo complesso. Nonostante i rincari dei carburanti e la frenesia di movimento dopo due anni di «confinamento», i casertani preferiscono spostarsi in auto. «La prassi consolidata è quella di prelevare il proprio figlio con l'auto proprio davanti a scuola», spiega un ciclista.

«È la mentalità che deve cambiare, se prendiamo ad esempio città come Ferrara o Pisa, dove il centro storico è riservato solo alle biciclette, capiamo quanto Caserta sia distante da una cultura ecologica», racconta Maria Grazia Ammirati, presidente della Asd Velo club Caserta. «Non c'è rispetto e non c'è senso civico», conclude. E c'è chi mette in discussione il paradosso della pista lungo il senso unico. «La pista in quell'incrocio non si vede - dice Vincenzo Saputo - la mattina è ricoperta dalla spazzatura, quando passiamo in bici spesso gli automobilisti non ci vedono arrivare». Ma come interpretare la pista nel senso unico? «Dovrebbe essere valida anche per chi arriva da via Tescione ed entra in corso Giannone per circa dieci metri, ma dovrebbe essere vietata per chi la percorre nel senso opposto. Non sono sicuro al cento per cento di questo, certamente si espone a una duplice lettura», conclude Saputo. Intanto, la pista continua ad essere violata dagli automobilisti.

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Il Mattino