Novemila litri di disinfettante liquido per superfici e pavimenti in confezioni da 1 litro e 5 litri, nonché in piccole cisterne perché ancora da imbottigliare, e...
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I militari delle Fiamme Gialle, agli ordini del capitano Silverio Papis, hanno trovato anche 187 etichette attestanti le false indicazioni qualitative dei prodotti. L’ispezione è nata dopo che in alcuni negozi era stato venduto un igienizzante per mani la cui etichetta diceva che «combatte virus, funghi e batteri» (sul fronte) ed «è efficace su molti microrganismi patogeni» (sul retro); nei computer aziendali della fabbrica sono stati anche trovati i file master delle etichette. Anche le etichette sui flaconi di liquido disinfettante riportavano un numero di registrazione all’elenco dei presidi medico chirurgici, autorizzati dal Ministero della Salute, che in realtà appartiene a prodotti con composizioni chimiche differenti. Il legale rappresentante della Cleprin è stato denunciato per produzione di presidi medico chirurgici senza autorizzazione e commercializzazione di prodotti industriali con segni mendaci. I prodotti definiti disinfettanti e presidi medico-chirurgici erano in realtà confezionati senza le necessarie autorizzazioni ministeriali. L’opificio, che lo scorso anno era stato sequestrato per motivi amministrativo-giudiziari, con a capo l’imprenditore e paladino anticamorra Antonio Picascia, lo scorso 28 marzo aveva ricevuto la sospensiva dal Tar per operare per 90 giorni - in virtù dell’emergenza da Covid-19 al fine di poter realizzare prodotti igienizzanti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino