Comdata, a rischio 900 posti di lavoro i sindacati pronti allo sciopero

Comdata, a rischio 900 posti di lavoro i sindacati pronti allo sciopero
In un territorio già sofferente per la crisi occupazionale, si affacciano nuovi problemi legati al rischio della perdita di centinaia di posti di lavoro. Dopo l'annosa...

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In un territorio già sofferente per la crisi occupazionale, si affacciano nuovi problemi legati al rischio della perdita di centinaia di posti di lavoro. Dopo l'annosa questione degli ex dipendenti Jabil, si apre una nuova criticità per un'azienda nel comprensorio di Marcianise. In effetti, una parte dei dipendenti è confluita in Orefice Generators, ai quali, per non perdere il posto di lavoro, è stato proposto di trasferirsi, di punto in bianco, in Sardegna.



Intanto, sono circa 900 i lavoratori Comdata nella sede della zona industriale San Marco di Marcianise impegnati nella monocommessa Inps che, in mancanza di una internalizzazione da parte dell'istituto previdenziale, rischiano di perdere il posto di lavoro. Una situazione critica, specialmente al sud e in un momento storico di crisi come quello attuale, in cui anche - a causa della pandemia - si registra un aumento della disoccupazione. Il rischio è quello di un disastro sociale con la verosimile impossibilità, per le lavoratrici e i lavoratori, di trovare alternative. In questo contesto, la scorsa settimana sindacati e Rsu hanno incontrato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico che ha ribadito l'intenzione di non ricorrere alla clausola sociale per l'internalizzazione dei lavoratori, bensì procedere con una selezione pubblica sui titoli utilizzando l'anzianità di servizio come titolo preferenziale.


Per questo, ieri è stata osservata una giornata di sciopero in tutta Italia. «Insieme agli altri sindacati, la Slc Cgil ha ribadito che questa è una posizione inaccettabile dichiara Antonella Pagliara, della Slc Cgil di Caserta l'unico strumento che possa salvaguardare livelli occupazionali, salariali e l'anzianità contrattuale è al momento l'applicazione clausola sociale, legge dello stato che tutela i lavoratori in caso di cambio appalto». Comdata è il quinto player nel mondo nel settore Customer Operations e leader in Italia, con oltre 10 mila dipendenti e più di 20 centri operativi in tutto il territorio italiano.


Nel dicembre di due anni fa, dopo aver vinto la gara per la gestione del contact server multicanale di Inps, Comdata assorbì i lavoratori di Almaviva della sede di Napoli che furono costretti ad accettare condizioni peggiorative come la sospensione del Tfr e degli scatti di anzianità. Inoltre, istituì la sede operativa a Marcianise, all'interno del complesso condominiale Great Center dell'imprenditore Orofino, provocando la protesta dei lavoratori che dovettero spostarsi da Napoli a Marcianise. «La posizione dell'Inps ci lascia ancora diversi dubbi e moltissime preoccupazioni continua Pagliara . Continuiamo a ribadire che al comportamento dell'Inps si contrappongano a diverse sentenze che hanno ritenuto valida la clausola sociale come modalità di selezione del personale nelle partecipate pubbliche».



I sindacati non mollano e programmano, dopo quella di ieri, altre giornate di sciopero. «Oggi ci mobilitiamo in tutta Italia e non ci fermeremo finché non avremo certezze commenta la segretaria generale Slc Cgil Caserta, Sonia Oliviero , le nostre preoccupazioni sono accentuate dalle condizioni con cui attualmente le aziende appaltatrici stanno lavorando, con continui cali di volumi e ricorso agli ammortizzatori sociali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino