Concorso sospeso, i sociosanitari ​precari assediano la sede Asl

Concorso sospeso, i sociosanitari precari assediano la sede Asl
È stato un sit-in spontaneo quello di ieri mattina, davanti alla direzione generale dell'Asl di Caserta. Protagonisti dell'azione di protesta pacifica sono stati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stato un sit-in spontaneo quello di ieri mattina, davanti alla direzione generale dell'Asl di Caserta. Protagonisti dell'azione di protesta pacifica sono stati gli operatori socio sanitari attivi nelle strutture provinciali, i quali hanno parlato anche della possibilità di scioperare fra due settimane.


I TIMORI
Il motivo è da rintracciare nel pericolo sentito dagli operatori di poter perdere il proprio posto di lavoro di qui a pochissimi mesi. Tutti reclutati dall'Azienda sanitaria locale con contratti flessibili da diversi anni (alcuni anche dal 2005), gli Oss chiedono con forza che vengano avviate le procedure concorsuali, con il dovuto riconoscimento del servizio svolto. Cosa che, a dire il vero, la direzione dell'Asl ha avviato nei mesi scorsi, ma l'indizione del bando non è andata in porto perché impugnata presso il Tar della Campania. Il Tribunale regionale ha infatti notificato circa un mese fa alla direzione aziendale un problema al bando, ovvero la insufficiente motivazione della necessità del concorso e la possibilità di poter ricorrere alle graduatorie di altre aziende regionali. Questo ha fatto sì che il concorso, indetto dall'Asl per 65 posti per operatori socio sanitari, venisse sospeso da parte dell'azienda che, ora, attende direttive dal Tar per poter continuare l'iter concorsuale. La situazione, dunque, si presenta delicata per gli Oss. A tutto ciò però si aggiunge il provvedimento deliberato con urgenza dalla direzione dell'Asl di Caserta della settimana scorsa, riguardante gli otto Oss necessari all'ospedale di Piedimonte Matese, attinti poi da una graduatoria dell'Asl di Napoli 2 Nord. «I lavoratori sono andati in panico, temendo il peggio - ha commentato Nicola cristiani, delegato alla Sanità della Cisl casertana -. Il sit-in di ieri ha lo scopo di sensibilizzare non solo l'opinione pubblica ma anche le istituzioni che, secondo i lavoratori, dovrebbero istituire un tavolo regionale su questa tematica. Intanto, la Funzione pubblica ha avuto mandato di indire lo stato di agitazione dei lavoratori per due settimane, dopo le quali ci sarà lo sciopero».

LE SOLUZIONI PROSPETTATE

Tra le soluzioni possibili Cristiani si concentra su due in particolare: «La possibilità di concorsi interaziendali tra Aorn e Asl, in modo da risparmiare tempo e dare maggiore stabilità agli Oss. Oppure sperare che con lo sciopero ci sia una sensibilizzazione tale delle istituzioni da parlare del tema a livello regionale». Dal canto suo, il direttore generale del'Asl Ferdinando Russo non può fare altro che «attendere la decisione del Tar. Ho accolto gli operatori e ho parlato con loro. Io ho indetto il concorso ma bisogna aspettare che il tribunale regionale si pronunci. Ora il concorso è sospeso. Intanto, poiché gli otto Oss erano di necessità urgente al presidio ospedaliero di Piedimonte Matese abbiamo dovuto attingere dalle graduatorie». Lo scorrimento delle graduatorie è l'azione temuta dai lavoratori che rischiano di restare esclusi dal reclutamento nonostante i diversi anni di servizio in tutte le strutture provinciali. «Si teme anche che la sospensione del concorso dal Tar possa diventare presupposto (e quindi ostacolo) a eventuali futuri concorsi in ambito sanitario, almeno per i prossimi cinque anni», conclude Cristiani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino