Condannato per tentato omicidio, ma lasciato libero di riprovarci. Con le stesse modalità. In un luogo simile. La sua vittima è ancora ricoverata in ospedale in...
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Il profilo del giovane è quello di un violento che, ospite a Nisida dopo che nel 2007 quasi uccise di botte un coetaneo, forse si è convinto di poter fare sempre di testa sua e restare impunito.
Il video che lo ritrae mentre, sabato notte, quasi ammazza il barista 29enne è allucinante nella sua crudezza. Inutile cercare un movente: Ippolito si alza improvvisamente dal tavolino dove si trova con altre persone e afferra una bottiglia di spumante, piena, che lancia all’indirizzo del barman. Il giovane, in quel momento, è girato su un lato. La bottiglia centra il ragazzo alla tempia: si accascia, mentre Ippolito resta tranquillo, quasi come se non fosse successo niente. Il titolare del bar lo avvicina, gli chiede spiegazioni e lui, per tutta risposta, gli rifila due schiaffi. Solo dopo si allontana dal bar. A quel punto parte la chiamata di aiuto. Il ragazzo ferito, inizialmente, è cosciente: ma poi perde i sensi. Arriva in ospedale ad Aversa dove purtroppo si scopre che è in atto un’emorragia cranica. A quel punto viene disposto il trasferimento del ragazzo alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove viene operato d’urgenza allo scopo di ridurre l’ematoma. Al momento, il giovane è ricoverato in coma farmacologico e la prognosi è riservata.
Il suo aggressore è in carcere grazie alle indagini della polizia del commissariato di Aversa, guidato dal vicequestore Paolo Iodice, coordinati in questa indagine dalla procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco. Gli agenti, oltre ai filmati, hanno ascoltato numerosi testimoni che hanno confermato che, prima della vile aggressione, non c’è stato alcun diverbio tra il barista e Ippolito. Una storia assurda che rischia di avere strascichi gravi per il barista rimasto vittima di un raid che, forse, si poteva evitare.
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Il Mattino