Contagi raddoppiati in una sola settimana L'Asl: nuova ondata del Covid

Contagi raddoppiati in una sola settimana L'Asl: nuova ondata del Covid
In sette giorni, «i casi positivi al Covid sono raddoppiati e il tempo del raddoppio dei contagiati è anch'esso uno degli indicatori per capire l'andamento...

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In sette giorni, «i casi positivi al Covid sono raddoppiati e il tempo del raddoppio dei contagiati è anch'esso uno degli indicatori per capire l'andamento dell'infezione». A dirlo è il direttore generale dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo, riferendosi ai dati riportati quotidianamente dall'azienda sanitaria relativamente alla curva epidemica del virus.



Ieri sono stati 787 i nuovi positivi in Terra di Lavoro, emersi dalla processazione di 3.003 tamponi, con un'incidenza del 26,21%, decisamente più alta delle ultime settimane. Notificato un altro decesso legato al virus e, riferisce il manager dell'Asl, «due pazienti in terapia intensiva sono morti durante la notte scorsa». Sono 247 i pazienti guariti dall'infezione e ora sono 5.938 i positivi in tutta la provincia attualmente in cura, oltre 530 rispetto la giornata precedente, a fronte degli oltre 3.500 della settimana scorsa.

«Siamo all'inizio di una nuova ondata - sostiene Russo - e questa, vista l'esperienza passata e il dato matematico, dovrebbe durare almeno tre mesi». Al dato registrato sulla piattaforma regionale che riferisce gli attuali ammalati, «bisogna aggiungere i non dichiarati, vale a dire coloro che effettuano un test in casa propria e non avvisano il medico di Medicina generale, né richiedono un tampone molecolare che poi traduca il risultato in dato riconosciuto sulla piattaforma». Dunque esistono, in aggiunta ai registrati, i positivi non registrati che osservano, in una visione ottimistica dello scenario, l'autoisolamento nella propria casa senza dichiarare ufficialmente la propria positività.

Detto questo all'aumento di positivi non corrisponde per ora un più alto livello di occupazione dei posti letto ospedalieri. Fino a ieri, parlando del presidio di Maddaloni, «c'erano 23 ricoveri e quattro pazienti in terapia intensiva, ora ridotti a due perché deceduti», continua Russo. Quest'ultima impennata di contagi è dovuta alla variante B5, che ha enorme diffusione e «lieve aggressività. Non sarebbe male tornare ad avere attenzione all'utilizzo delle mascherine specialmente nei locali chiusi e specialmente fra i giovani», continua il manager. In questo momento, le buone condizioni climatiche favoriscono il cambio di aria negli ambienti e si tende a non restare per troppo tempo nei luoghi chiusi, «eppure è proprio ora che sta avvenendo la ripresa delle positività. Il problema è da porsi quando arriveremo alla stagione autunnale, quando si aggiungerà anche l'infezione influenzale e si tenderà a restare al chiuso».


L'unica speranza è che continuino a girare varianti poco aggressive anche se molto contagiose. Il fatto è che, però «sappiamo da tempo che il vaccino non protegge dal contagio. Ciò significa che il virus può replicarsi. È necessario prestare attenzione a questo processo». Ecco perché tra le proposte del direttore c'è quella di «stare sempre attenti alle azioni di sequenziamento nei diversi laboratori. Per fortuna - continua il direttore che presto dirigerà l'azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli - i laboratori regionali e nazionali sono in rete e quindi c'è una comunicazione repentina fra essi». Il virus del Covid, infatti, come tutti i virus, continuerà a produrre varianti di se stesso e a questo punto «è necessario controllare tutte le possibili mutazioni», ha aggiunto ancora il direttore dell'Asl. Intanto, l'efficacia del vaccino continua ad essere evidente, nonostante le infezioni aumentino e tocchino anche i vaccinati. Tra i ricoverati, la maggior parte «è costituita da persone non vaccinate o da pazienti fragili o da coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale», spiega Russo.



Dunque, il Covid continua a colpire i più deboli e coloro che hanno scelto di non assumere il farmaco anti Covid. «Come stanno andando le cose, è evidente che le più alte autorità dovranno rivalutare la situazione e capire se prendere dei provvedimenti o meno, soprattutto guardando i mesi futuri, dopo l'estate», conclude Russo commentando l'attuale scenario.
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Il Mattino