Contrabbando di sigarette a Caserta, 12 indagati, tutti col reddito di cittadinanza

Contrabbando di sigarette a Caserta, 12 indagati, tutti col reddito di cittadinanza
Contrabbandieri e rivenditori di sigarette di scarsa qualità con il reddito di cittadinanza: è quanto scoperto dalla Guardia di Finanza che ha smantellato nel...

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Contrabbandieri e rivenditori di sigarette di scarsa qualità con il reddito di cittadinanza: è quanto scoperto dalla Guardia di Finanza che ha smantellato nel Casertano, con tre arresti, una rete che importava sigarette di contrabbando da Ucraina e Romania per rivenderle nei centri di Maddaloni, Marcianise, Portico di Caserta, Capodrise.

Agli arresti domiciliari, su ordine del Gip di Santa Maria Capua Vetere, sono finiti gli ucraini di 30 anni Anton Tokariuk, domiciliato a Caserta, e Mykola Tyshyk, di Portico; un terzo ucraino si è reso invece irreperibile. Nell'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono indagate altre nove persone, tra cui due marocchini e sette italiani, tutti risultati percettori del reddito di cittadinanza; i finanzieri hanno sequestrato anche le tessere per godere del beneficio.

L'inchiesta, realizzata dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Marcianise, ha accertato una modalità di importazione delle sigarette di contrabbando piuttosto inedita: i tre ucraini, da anni presenti a Caserta e nei comuni del suo hinterland, e con importanti contatti in patria con produttori ed esportatori di «cheap white» (sigarette legittimamente prodotte nell'est Europa ma prive degli standard minimi di sicurezza imposti dall'Ue), hanno importato numerosi carichi - almeno una tonnellata e mezzo la quantità di «bionde» movimentata - soprattutto attraverso aerei che atterravano all'aeroporto romano di Ciampino; qui presentavano false dichiarazioni doganali da cui emergeva che il carico proveniva da una società russa - poi risultata fittizia - e conteneva filtri per depuratori; ma i filtri non c'erano, mentre nei pacchi c'erano le cheap white. Le sigarette arrivavano quindi nel Casertano e distribuite ai venditori al dettaglio italiani e marocchini, che le vendevano nelle loro abitazioni, usando le finestre, come accadeva nel periodo d'oro del contrabbando di sigarette.

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Il Mattino