Coronavirus, l'appello del prefetto Ruberto: «Tutti insieme per contenere l'epidemia»

Coronavirus, l'appello del prefetto Ruberto: «Tutti insieme per contenere l'epidemia»
Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta, è stato costretto come tutti a modificare la sua vita e le sue modalità di lavoro. Lui e il suo ufficio, con tutti i...

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Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta, è stato costretto come tutti a modificare la sua vita e le sue modalità di lavoro. Lui e il suo ufficio, con tutti i collaboratori, sono il terminale della rete dell'emergenza.


Proviamo a schematizzare il grande lavoro in atto, dal punto di vista sanitario, sociale, economico...
«Sul versante sanitario la competenza è dell'Asl e della Regione ma di fatto, direttore Asl e direttore dell'ospedale di Caserta, insieme al sindaco del capoluogo e al presidente della provincia, partecipano ogni giorno in video conferenza al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica da me presieduto. Un confronto operativo continuo con i rappresentanti delle forze dell'ordine e, di volta in volta, con i referenti che riteniamo opportuni».

E com'è la situazione sanitaria?
«Riusciamo a contenere la propagazione del virus grazie anche alla collaborazione della stragrande maggioranza dei cittadini che invito a continuare su questa strada, a stingere i denti e a non vanificare gli sforzi fin qui fatti. Al momento risultano in provincia 227 positivi, 329 in quarantena, 1665 in autoquarantena, 2325 tamponi eseguiti, 17 deceduti e 5 guariti. Siamo partiti che, per numeri di contagi, eravamo secondi solo a Napoli e ora siamo quarti su una scala regionale, inoltre a parte Caserta con 16, Aversa con 15, oltre a Santa Maria (22 casi) dove c'è stato un focolaio che siamo riusciti a contenere, in tutti gli altri Comuni i positivi sono pochi.

In molti sono responsabilmente in casa, ma non sono mancati gli irresponsabili...
«Dal 10 marzo ad oggi le forze dell'ordine hanno eseguito 53.384 controlli a persone, 71.000 ad esercizi commerciali, elevato 3.500 sanzioni, 61 persone sono state denunciate, 1 negozio chiuso. Penso che il senso civico ha prevalso ma voglio ringraziare dello straordinario lavoro, oltre ovviamente i medici e gli operatori sanitari, tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine».

Veniamo alla questione sociale, è critica, in particolare sul litorale...
«Parliamoci chiaramente, c'era un'economia sommersa che è svanita di botto, lasciando chi la esercitava senza alcun introito. In alcune aree, come il litorale, questa situazione è più marcata ma riguarda anche italiani, non solo immigrati. Ci sono il Comune, la Caritas, le associazioni che finora hanno assicurato la distribuzione di generi alimentari di prima necessità e tutto è avvenuto senza eccessive tensioni. Ma il problema è ora di assicurare un flusso continuo a queste distribuzioni, perciò ho scritto alla Regione chiedendo che ci sia anche un intervento regionale per reperire scorte e distribuirle sul litorale e nelle zone di maggiore necessità del Casertano».

Non ritiene che, nonostante la generosità e le donazioni, sia necessario organizzare meglio la solidarietà...
«Tutto può essere organizzato meglio e la protezione civile, in primo piano su questo fronte, sta facendo un lavoro eccellente, ma bisogna anche considerare che ci siamo trovati a fronteggiare un evento imprevisto, del tutto nuovo, nella sua drammaticità e capacità di propagazione. Stiamo reagendo e stiamo reagendo bene, sono fiducioso, giorno dopo giorno anche la macchina organizzativa sarà sempre più efficiente».

E veniamo al dato economico, molte aziende e attività per riaprire stanno chiedono autorizzazioni alla prefettura...
«Si abbiamo ricevuto 22 richieste per riaprire attività produttive e ne abbiamo già concesse 17 e altre 5 sono in corso di esame. Ma in casi meno complessi, chi ritiene di rientrare tra le categorie ammesse, può semplicemente fare una comunicazione e aprire e poi, ovviamente, viene verificata la legittimità della ripresa attività. In questo caso ci sono pervenute 268 richieste di riattivazione di aziende, la maggior parte riguardano settori che afferiscono al comparto alimentare».

Ma c'è ancora incertezza nel definire chi può riaprire e chi deve stare chiuso?

«I decreti in proposito sono chiari e noi valutiamo di volta in volta per sciogliere eventuali dubbi. Bisogna considerare che la ratio del blocco è di limitare il contagio e mantere solo le attività essenziali. Ovviamente, laddove è possibile applicare rigide misure di sicurezza e controllo con utilizzo dei dispositivi di protezione, siamo sempre favorevoli a consentire che l'economia riprenda. In questo momento non bisogna abbassare la guardia e l'emergenza sanitaria è ancora la priorità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino