Coronavirus, a Licola e Mondragone serrata dei cinesi per 20 giorni

Coronavirus, a Licola e Mondragone serrata dei cinesi per 20 giorni
Autoquarantena per la comunità cinese della fascia costiera domiziana e serrande dei numerosi negozi con le lanterne rosse all'esterno abbassate per venti giorni. La...

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Autoquarantena per la comunità cinese della fascia costiera domiziana e serrande dei numerosi negozi con le lanterne rosse all'esterno abbassate per venti giorni. La decisione, sofferta e raggiunta dopo un lungo confronto interno, è stata pressappoco unanime, e ha riguardato, ovviamente, l'emergenza sanitaria dovuta al continuo diffondersi del Coronavirus. Solo un paio i commercianti cinesi che non hanno aderito e che continueranno a restare aperti.

Tutti gli altri, gestori di una quarantina di attività commerciali da Mondragone a Licola, riprenderanno dopo il 15 marzo. In pratica, l'autoserrata va dal 27 febbraio a metà marzo. L'inattesa decisione è stata comunicata con manifesti all'esterno delle attività chiuse e attraverso le pagine Facebook dei singoli negozi. E qui si è assistito a un'insolita solidarietà nei confronti della comunità cinese da parte della clientela italiana, che prima di questa emergenza sanitaria non aveva mai manifestato pubblicamente legami emotivi con i commercianti asiatici della zona, tutt'altro. Sul social network sono stati centinaia i messaggi di sostegno lasciati ai commercianti cinesi, tutti a incoraggiare a resistere nella speranza che l'emergenza passi in fretta. Tuttavia, sulla costa domiziana non è stato registrato alcun caso di positività al Covid19. C'è stato, sì, qualche allarme dal pronto soccorso dell'ospedale Pineta Grande di Castel Volturno e a quello civile di Sessa Aurunca che ha allertato la gente, ma tutti i casi, dopo la negatività allo specifico tampone, sono stati derubricati come «normale» polmonite.
Eppure, la psicosi, ma forse anche l'isteria collettiva, sono scoppiate anche sulla costa domiziana, e hanno indotto la gente come prima conseguenza a disertare i negozi gestiti dai cinesi. La scarsa affluenza nelle attività e le difficoltà di approvvigionamento dai grossisti dei materiali, esauriti per il blocco delle importazioni dalla Cina, sono state le concause che hanno spinto la comunità asiatica a riunirsi e a prendere la decisione dell'autoquarantena e la serrata dei negozi. E a Castel Volturno, dopo i tre giorni di stop delle attività scolastiche di ogni ordine e grado, decisi dalla Regione Campania sempre per l'emergenza epidemica, resteranno chiuse le scuole anche i primi due giorni della settimana prossima.
Il municipio costiero ha comunicato il prolungamento della chiusura perché necessario alla sanificazione degli ambienti che sarà effettuata appunto da un'azienda specializzata il 2 e il 3 marzo. Mentre, con un'altra ordinanza sindacale, sempre il Comune di Castel Volturno ha invitato (ma non vietato) i responsabili di attività culturali, religiose e sportive a evitare manifestazioni che coinvolgano masse di persone e adunanze, sia pubbliche, sia private. Ad adeguarsi sono state subito molte società sportive che hanno temporaneamente sospeso gli allenamenti.
Ma torniamo alla chiusura dei negozi dei cinesi che ha sorpreso molti, abituati a vederli praticamente sempre aperti, anche nei giorni di festa e nell'orario di pranzo. La preoccupazione è per i loro numerosi dipendenti, per lo più di nazionalità italiana. Per il momento sono state loro assegnate delle ferie. Ma se lo stop dovesse durare anche oltre i venti giorni previsti, c'è chi teme possa perdere il posto di lavoro. I gestori cinesi garantiscono che in questo periodo di serrata forzata recupereranno le scorte del materiale esaurito e che saranno tutti pronti per la riapertura prevista a metà marzo.

Intanto, considerando la fluorescenza dei neon che indicano l'apertura, la serrata dei cinesi della Domiziana ha riguardato solo i negozi di eterogenei prodotti commerciali, e non anche i centri di massaggi. Evidentemente, per questo tipo di servizi non c'è alcuna psicosi, non c'è rischio pandemico che tenga.
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Il Mattino