Coronavirus in carcere, choc a Caserta: contagiati altri tre detenuti, alta tensione

Coronavirus in carcere, choc a Caserta: contagiati altri tre detenuti, alta tensione
È drammatico il bilancio dei tamponi fatti eseguire in carcere, a Santa Maria Capua Vetere, dopo il caso del detenuto risultato contagiato da covid19 sabato scorso. Poco...

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È drammatico il bilancio dei tamponi fatti eseguire in carcere, a Santa Maria Capua Vetere, dopo il caso del detenuto risultato contagiato da covid19 sabato scorso. Poco fa, è stata ufficializzata la positività di altri tre reclusi del penitenziario casertano. La notizia è stata confermata dal garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello, e dal provveditore regionale, Antonio Fullone. Con quelli di oggi, salgono a sei i casi di coronavirus registrati nell'istituto di pena di Terra di Lavoro. Prima dei detenuti, erano risultati positivi un medico e un infermiere. Sabato il primo caso campano di detenuto contagiato: un ex deputato siciliano, sotto processo per mafia, è stato ricoverato al Cotugno dopo l'esito positivo del tampone. Subito dopo, i 190 detenuti del reparto alta sicurezza, quello in cui era ospitato l'ex deputato, sono stati sottoposti al test rapido il cui esito è stato negativo per tutti. Ciononostante, i vertici sanitari del penitenziario hanno chiesto ulteriori screening ottenendo dalla Regione 150 tamponi da eseguire per via faringea. Poco fa la conferma dei tre nuovi casi. 

 
«Tutti i detenuti dell’intera sezione di oltre 130 persone, compresi i tre positivi presenti nel carcere, non presentano alcun sintomo di malattia, non necessitano di alcuna terapia e sono monitorati dai sanitari - hanno scritto Ciambriello e Fullone in una nota congiunta divulgata poco fa - Abbiamo potuto rilevare come tutti i detenuti presenti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere siano attentamente valutati e seguiti sin dall’inizio dell’emergenza e ringraziamo il personale sanitario, ai vari livelli, che è intervenuto in questi giorni con immediatezza e professionalità. A partire dalla notizia del primo caso positivo, nella notte di sabato, sono stati effettuati 200 test sierologici rapidi domenica e 200 tamponi naso-faringei lunedì, per tutti i detenuti della stessa sezione e per tutto il personale, sanitario e penitenziario, che vi lavora».
 

«Siamo vicini al personale penitenziario e ai familiari dei detenuti - si legge ancora nella nota - Collaboreremo giorno per giorno a garanzia del diritto alla salute, del diritto alla vita di tutte le persone che operano nel mondo carcerario, dando supporto al personale sanitario. Riteniamo anche importante contribuire ad un’informazione puntuale, trasparente e corretta, che eviti la diffusione di notizie che non corrispondono alla realtà, creano condizioni di falso allarme e ostacolano il lavoro di tutto il personale impegnato nella gestione di un’emergenza che interessa tutto il nostro mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino