Nessun colpo di scena che avrebbe significato ripensamento giudiziario: persiste il «pericolo di inquinamento dei processi in corso» per il gip di Aversa che, di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per il momento, dunque, Maria Costanza Esposito non andrà a trovare Cosentino nel penitenziario di Terni e, visto che le motivazioni del gip adducono al «pericolo di inquinamento e compromissione dei giudizi in corso, se viene concesso l'incontro diretto tra i due», con tutta probabilità, i coniugi non avranno il permesso di vedersi fino a quando non finirà il processo in abbreviato - e se si concluderà con un'assoluzione - che si sta svolgendo al tribunale di Napoli Nord, ad Aversa, nel quale la donna è alla sbarra con l'accusa di avere corrotto una guardia penitenziaria per fare in modo che il marito avesse dei privilegi in carcere.
L'incontro avrebbe dovuto tenersi il giorno 23 dicembre: marito e moglie non si vedono da nove mesi, cioè da quando la coppia è finita nell'inchiesta con l'accusa di aver corrotto un agente in servizio a Secondigliano ai tempi in cui l'ex politico si trovava recluso nel carcere napoletano. Gli avvocati di Cosentino avevano chiesto che la coppia potesse avere almeno un colloquio prima di Natale, ma il giudice per le indagini preliminari, (unico deputato a decidere nel merito in quanto è dinanzi a lui che si sta svolgendo l'abbreviato che coinvolge la Esposito) e che aveva già detto «no» all'autorizzazione, non ha smentito se stesso. Ed ecco arrivato il secondo rigetto: il gip di Napoli Nord, Antonino Santoro, ritiene che non vi siano i presupposti favorevoli alla prosecuzione dei giudizi in corso per lasciare che la coppia si incontri. Eppure, avevano sottolineato nella loro seconda richiesta i legali di Cosentino, parlando di incongruenza, «ai coniugi è consentito di scriversi a parlarsi al telefono».
Per i penalisti Agostino De Caro e Stefano Montone, «non c'è nulla di più sicuro di un colloquio in carcere e – le motivazioni dell'appello presentato dai legali – Cosentino e la moglie sono sotto processo per la stessa vicenda, ma l'uno con giudizio ordinario, l'altra con rito abbreviato, pertanto i due procedimenti viaggiano su binari paralleli e non possono in alcun modo essere inficiati da un incontro tra i due. Nessuna logica umana o procedurale per il rigetto».
Queste, in sintesi, le ragioni che avevano spinto gli avvocati a chiedere al gip di esaminare di nuovo la questione, ma ancora una volta Santoro è stato inflessibile. Cosentino ha dunque trascorso il Natale nel carcere di Terni, senza poter incontrare la moglie nei giorni precedenti, la consorte invece è stata a Caserta, assieme ai figli gemelli della coppia.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino