Covid, medico «no vax» allontanato dall'ospedale di San Felice a Cancello

Covid, medico «no vax» allontanato dall'ospedale di San Felice a Cancello
Medico no-vax allontanato dal reparto dell'ospedale «Ave Gratia Plena». In attesa del provvedimento di sospensione dal servizio, la Direzione sanitaria del...

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Medico no-vax allontanato dal reparto dell'ospedale «Ave Gratia Plena». In attesa del provvedimento di sospensione dal servizio, la Direzione sanitaria del nosocomio di via Roma, ha deciso di allontanarlo dalla corsia del reparto di Lungodegenza e di assegnarlo, momentaneamente, ad un ufficio per evitare contatto diretto con i degenti. Non è il primo camice bianco non vaccinato, a San Felice a Cancello, in servizio attivo. Altri, nelle scorse settimane, sono stati sospesi in quanto visitavano, curavano e operavano, assistendo i pazienti senza essere immunizzati.


L'asl di Caserta è categorica: i sanitari non vaccinati sono esempi significativi e allarmanti. L'obbligo vaccinale è scattato, per legge, lo scorso primo di aprile anche se, come nel caso del medico in servizio all'Ave Gratia Plena molti operatori sanitari non vaccinati sono sospesi solo sulla carta. Intanto, al nosocomio della Valle di Suessola da ieri mattina manca comunque un medico in reparto e non è stato ancora rimpiazzato, creando così non pochi disagi nella turnazione. Il problema potrebbe ingigantirsi nei prossimi giorni quando, proprio il reparto di Lungodegenza sarà scorporato dalla Cardiologia e duplicherà i posti letto. Il tutto, dovrebbe avvenire al massimo entro la fine del mese, ritornando ad occupare il secondo piano, che attualmente è sottoposto a lavori di adeguamento.

Il tutto, avverrà mettendo in funzione una vasca per lavare i disabili (unica nel Casertano) e un bisturi ad ultrasuoni per le medicazioni a decubito, quest'ultimo macchinario già arrivato e in attesa di collaudo. Fino a qualche mese fa, l'aria che si respirava nelle corsie dell'ospedale sanfeliciano, non era assolutamente delle migliori; non poche sono state le polemiche accompagnate da richieste di chiarimenti da parte dei sindacati di categoria dei lavoratori.

Mancavano non solo apparecchiature ma soprattutto personale, anche a causa del trasferimento di alcuni sanitari a Covid hospital di Maddaloni, per esigenze legate alla pandemia. Al momento, a parte l'unità no-vax trasferita momentaneamente e qualche unità di infermiere in Oncologia, la struttura è davvero in una situazione ottimale a livello di dipendenti. A conti fatti, c'è carenza solo di qualche operatore socio-sanitario, ma anche su questo fronte il direttore sanitario aziendale Marco De Fazio e il direttore sanitario di presidio Antonella Foglia si stanno già organizzando con la ditta esterna, che già da tempo lavora nella struttura, fornendo personale.


Unico neo resta appunto lo Psaut, che è ancora alla ricerca di medici e di infermieri. Le ambulanze sono quasi tutte demedicalizzate e quando arriva un codice rosso, e si ordina un trasferimento del malato, il medico di turno è costretto a lasciare la struttura per il trasporto.
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Il Mattino