«Crisi ai pronto soccorso, basta soluzioni tampone»

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Caserta, Carlo Manzi, scende in campo

I medici
«Aumentare l'età pensionabile dei dirigenti medici fino a 72 anni non risolverebbe affatto il problema della carenza di personale negli ospedali e nei Pronto...

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«Aumentare l'età pensionabile dei dirigenti medici fino a 72 anni non risolverebbe affatto il problema della carenza di personale negli ospedali e nei Pronto soccorso». Il presidente dell'Ordine dei Medici di Caserta, Carlo Manzi, scende in campo dopo l'allarme lanciato dalla direzione dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano che ha annunciato la scelta di altri tre medici giovani di lasciare il pronto soccorso costringendo l'azienda ospedaliera a cercare nei prossimi giorni di fare fronte con nuovi spostamenti e soprattutto a rilanciare un bando di reclutamento, il terzo degli ultimi tempi, dopo i primi due finiti a vuoto.

Il presidente Manzi ha colto l'occasione per affrontare l'argomento intervenendo sull'emendamento presentato al Decreto Milleproroghe che prevede la possibilità di trattenere in servizio personale medico del Servizio Sanitario Nazionale e docenti universitari in medicina e chirurgia, fino al compimento del settantaduesimo anno di età. Manzi sottolinea come «tale iniziativa non riguarderebbe i medici dei punti emergenziali che sono in maggiore sofferenza a Caserta come altrove negli ultimi anni.

«Quale medico di pronto soccorso - ragiona Manzi - prolungherebbe il proprio servizio in quel reparto? E' una proposta che di fatto faciliterebbe per lo più i primari delle unità operative che con leggerezza sceglierebbero di continuare a lavorare nel proprio reparto anche per altri due anni trattandosi di una posizione più comoda». Di fatto, i pronto soccorso restano un nodo da sciogliere per la sanità pubblica. Da un lato il sovraffollamento dei pazienti, «che potrebbe essere risolto andando ad intervenire nella Medicina territoriale», secondo il ragionamento di Manzi.

«Per fortuna in Campania - dice il presidente dell'Ordine casertano - esiste una graduatoria folta di nomi e forse l'unico settore dove mancano i medici è nella continuità assistenziale. In particolare, nei turni di notte dove potrebbero essere reclutati i corsisti (tra l'altro quest'anno di numero maggiore rispetto quelli scorsi, ben 247)». C'è poi il versante occupazionale dei Pronto soccorso. Su questo, secondo Manzi, «ci sono tre soluzioni possibili. La prima, la più semplice, è quella di «trasferire i medici dai reparti in modo da assicurare la giusta turnazione. Una seconda soluzione potrebbe essere quella di dare vita a dei protocolli d'intesa con i medici di Medicina generale e quelli della continuità assistenziale, i quali coprendo dei turni potrebbero occuparsi per i codici bianchi e verdi. In questo modo già si otterrebbero più dirigenti medici nei Pronto soccorso».


Una terza soluzione, ma che per il presidente dei medici casertani è più difficile, «è quella di assicurare alle spalle dei pronto soccorso un ospedale ben strutturato, che possa prendere in carico il paziente a 360 gradi. Dunque, non più il Ps del piccolo ospedale ma punti di primo accesso dove il paziente viene stabilizzato e poi accompagnato in una struttura ospedaliera più articolata. In questo scenario dunque si garantirebbero i punti di primo accesso, impegnando in altro modo i medici dei piccoli ospedali e garantire un servizio potenziato di ambulanze che accompagni il paziente stabilizzato nel punto di primo accesso all'ospedale specializzato dove verrebbe preso in cura in modo definitivo».

Mentre si discute della necessità di garantire non soltanto un pronto soccorso, ma anche quei dirigenti medici utili a rispondere all'intera turnazione e a tutte le esigenze degli utenti, l'Ordine dei medici casertano ha diramato ieri la nota proprio sull'emendamento al decreto Milleproroghe: «Quest'ordine professionale - si legge - con il presente documento chiarisce il proprio parere negativo rispetto alla volontà della politica di innalzare a 72 anni, su base volontaria, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo. L'Ordine di Caserta ritiene la proposta inutile rispetto alle finalità che la stessa vorrebbe sostenere, non impattando realmente sulle specifiche carenze organiche né del mondo universitario né del Sistema Sanitario Nazionale».

«Tale modifica - è scritto ancora sulla nota dell'Ordine - avrebbe ricaduta su poche centinaia di professionisti, verosimilmente non impegnati nelle attività di emergenza-urgenza. La carenza di medici si risolve con una valida programmazione post laurea e ridisegnando il sistema sanitario nazionale, che continua a essere troppo ospedalocentrico. In Italia abbiamo circa quattro medici per mille abitanti, numero di poco superiore rispetto alla media europea, distribuiti in eccesso su alcune discipline piuttosto che in difetto, con gravi carenze su altre specialità (in particolare medicina d'urgenza negli ospedali e medicina generale sul territorio)».


L'allungamento dell'età pensionabile, conclude Manzi, «andrebbe a cristallizzare ulteriormente posizioni gestionali tipiche di chi è a fine carriera (direttori di Unità operative), congestionando il ricambio dalla base, che invece è pronta a mettersi in discussione sul campo».
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Il Mattino