Nuovi, significativi impegni strategici per la Campania, ma con ripercussioni incerte sulla gestione degli ammortizzatori sociali. È una ricetta agro-dolce quella che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Di tutt'altra natura le valutazioni della Fim Cisl di Caserta. «Stiamo parlando di un'iniziativa che deve ancora essere dettagliata e che sicuramente comporterà vantaggi per l'insediamento napoletano, con 470 addetti sottoposti a contratti di solidarietà - ha commentato Nicodemo Lanzetta, segretario di categoria - Whirlpool ha riferito inoltre che per l'ex Indesit di Carinaro verrà intrapresa la stessa operazione di reindustrializzazione portata avanti per Teverola, tramite Seri. In vista ci sarebbe l'interessamento di due potenziali investitori, un'occasione unica che potrebbe contribuire a saturare ben 100 addetti. Stiamo insomma parlando di impegni vantaggiosi per i siti della Campania, il che fa ben sperare per le prospettive del piano industriale». Altre informazioni la multinazionale non le ha fornite per ovvie ragioni di riservatezza. «Per il triennio 2019-21 Whirlpool punta alla crescita con progressiva riduzione degli esuberi, ha pure accennato a due opportunità per Carinaro»: la conferma è di Gianluca Ficco segretario nazionale Uilm, responsabile del settore elettrodomestici. «Sussistono però questioni molto delicate che dovrebbero essere approfondite come la specializzazione dello stabilimento di Comunanza (con conseguente spostamento della produzione delle lavatrici a Napoli nel 2020) o come il permanere di criticità occupazionali a Siena e nella stessa Campania, nonché tra il personale amministrativo». A motivare incertezze restano pure le questioni salariali e degli strumenti di sostegno al reddito. «Abbiamo bisogno di tempo per riassorbire le attuali eccedenze di personale insiste il leader della Uilm - Purtroppo il dispositivo del Jobs Act pone un limite all'utilizzo degli strumenti integrativi a fine 2018 per le imprese che vi fanno ricorso in modo continuativo dal settembre 2015. Se questi ultimi adempimenti non troveranno sbocco risolutivo, succederà che le parti sociali non avranno più a disposizione né la cassa integrazione né i contratti di solidarietà». Critiche sostanziali vengono mosse in questa direzione dalla Fiom: «Nel nuovo piano industriale del triennio 2019-21 mancano molte risposte con riferimento sia ai volumi produttivi in tutti i siti del gruppo sia per la tutela dei lavoratori indiretti, gli impiegati».
Di tutt'altro avviso il management aziendale fiducioso, invece, nella prospettiva di rafforzare la leaderschip. Utile un'ulteriore consultazione al Mise, già prevista per gli inizi di luglio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino