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Il danno colpisce soprattutto sul piano simbolico, sebbene la gravità del raid abbia come sempre ripercussioni anche sociali ed economiche. Perché a poco più di un mese dallo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, la comunità di Sparanise, scossa dal terremoto istituzionale, deve subire un secondo scempio al governo della città medaglia d’oro al valor militare: il furto della fascia tricolore, indossata nelle cerimonie ufficiali dal sindaco e simbolo dell’amministrazione cittadina. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, nella notte tra lunedì e martedì una banda si è introdotta nel municipio forzando la porta d’ingresso da piazza Giovanni XXIII, spingendosi fino all’ufficio dell’anagrafe. Lì, i criminali si sono accaniti sulla cassaforte, che custodiva la preziosa fascia tricolore (indossata da Salvatore Martiello fino al dicembre scorso), varie schede per l’autenticazione di nuove carte di identità e il magro bottino di 20 euro in contanti. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Capua. Non è chiaro se i malviventi speravano di trovare nel forziere una somma in contanti più cospicua e con questo intento abbiano assaltato l’ufficio comunale o se invece si è trattato di un vero e proprio atto vandalico – simbolico e non - contro l’integrità dell’amministrazione di Sparanise. Di certo, solo una settimana fa nella non lontana Roccamonfina si è registrato un precedente analogo: anche lì nella notte ignoti sono entrati nell’ufficio dell’anagrafe scassinando la cassaforte. All’interno, però, non c’era nulla e i ladri si sono dileguati.
Nel piccolo borgo casertano ad alta quota era già accaduto anche il 23 gennaio del 2022, quando qualcuno rubò ben 6mila euro dalla stessa cassaforte del Municipio.
Il Mattino