Delitto Nuvoletta, il giudice non crede al pentito Iovine: assolto il boss Zagaria

Delitto Nuvoletta, Iovine smentito: assolto il boss Zagaria
Assoluzione per il boss dei Casalesi, Michele Zagaria nel processo d'appello per l'omicidio avvenuto nel 1984 di Ciro Nuvoletta, fratello di Lorenzo, capo del clan...

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Assoluzione per il boss dei Casalesi, Michele Zagaria nel processo d'appello per l'omicidio avvenuto nel 1984 di Ciro Nuvoletta, fratello di Lorenzo, capo del clan storicamente egemone a Marano di Napoli. Smentita la versione fornita dal collaboratore di giustizia Antonio Iovine detto o'Ninno, colui che nel 2014 aveva indicato il boss Zagaria come componente del commado di fuoco e aveva fatto aprire un nuovo filone investigativo sul delitto Nuvoletta.  Con Zagaria, la Corte d'Assise d'Appello di Napoli ha assolto anche l'altro imputato Maurizio Capoluongo, esponente di spicco del clan dei Casalesi.


Totalmente capovolto l'esito del giudizio di primo grado, quando Zagaria era stato condannato all'ergastolo al termine del dibattimento, mentre a Capoluongo, che aveva scelto il rito abbreviato, erano stati inflitti 30 anni di carcere. La Procura generale aveva chiesto al termine della requisitoria la conferma della sentenza di primo grado, ma i giudici hanno accolta le tesi della difesa dei due imputati, rappresentata da Angelo Raucci e Andrea Imperato, che avevano sempre contestato l'accusa mossa dalla Dda di Napoli, basata quasi esclusivamente sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Iovine, ex boss del clan dei Casalesi in passato molto vicino a Michele Zagaria. L'omicidio di Ciro Nuvoletta fu uno dei delitti più eclatanti maturati nell'ambito della faida tra Casalesi e i Nuvoletta, due clan che facevano entrambi parte della cosiddetta «Nuova Famiglia», un cartello di cosche che negli anni '80 si contrapponeva alla Nco di Raffaele Cutolo. Durante l'agguato, rimase ucciso anche Salvatore Squillace, giovane incensurato di 28 anni, che era all'esterno di un bar con alcuni amici quando fu colpito accidentalmente da uno dei colpi sparati dai sicari per coprirsi la fuga.
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Il Mattino