Delitto Katia Tondi, in aula la psicologa del marito

Delitto Katia Tondi, in aula la psicologa del marito
Al processo sul delitto di Katia Tondi, la giovane mamma di Santa Maria Capua Vetere trovata strangolata nell'appartamento coniugale di San Tammaro nel luglio del 2013 e per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Al processo sul delitto di Katia Tondi, la giovane mamma di Santa Maria Capua Vetere trovata strangolata nell'appartamento coniugale di San Tammaro nel luglio del 2013 e per il quale si trova sotto processo il marito, Emilio Lavoretano - questa mattina saranno sentiti in aula, come testi, una psicologa e un uomo residente nei pressi dell'abitazione dove si consumò l'omicidio.

 
L'uomo verrà sentito su una circostanza in quanto, in quello stesso giorno del delitto, subì un furto, probabilmente ad opera di una auto di marca Bmw, di colore nero di cui aveva parlato anche un altro testimone. Davanti alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, dove è in corso il dibattimento, dovrà essere sentita anche un'altra teste della difesa: un'altra psicologa che aveva avuto dei colloqui con Lavoretano nei mesi successivi alla morte della povera Katia. Intanto, venerdì scorso, la trasmissione televisiva di Retequattro, Quarto Grado che, sulla base di un servizio curato dalla giornalista Ilaria Mura aveva fatto entrare nel processo una registrazione audio al 118 di Emilio Lavoretano, in cui l'uomo avrebbe pronunciato la presunta frase «sono stato io» - ha insistito sulla propria tesi «sconfessando» l'esito peritale depositato in Corte di.


Secondo il perito ufficiale, Lavoretano, difeso dall'avvocatessa Natalina Mastellone, non pronunciò quelle parole, bensì «Sta tutta nera», a indicare il volto annerito della povera Katia: ciò dovuto alla causa della morte per soffocamento provocato da una mano ad oggi ancora ignota. Ma l'esperto Luciano Romito, che non riveste alcun ruolo nel processo, interpellato da Quarto Grado e nonostante non abbia seguito le operazioni tecniche, aveva contestato il perito Porto su alcuni punti, come la mancata misurazione delle lettere che invece il professionista ha eseguito e ne ha dato atto nella perizia depositata all'esito della sua escussione. Ma c'è di più: il consulente della parte civile, Ezio Denti, pur essendo stato nominato dal legale della famiglia Tondi, non ha però partecipato all'operazione peritale. Neanche l'accusa rappresentata dal pm Domenico Musto ha nominato un proprio consulente al momento della nomina del perito.

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino