Il depuratore funziona male, indagato sindaco nel Casertano

Il depuratore funziona male, indagato sindaco nel Casertano
Il sindaco di Pietramelara Pasquale Di Fruscio è indagato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il malfunzionamento del depuratore comunale insieme...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il sindaco di Pietramelara Pasquale Di Fruscio è indagato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il malfunzionamento del depuratore comunale insieme al legale rappresentante della società Tma, gestore dell'impianto fino all'aprile 2020, e al proprietario del terreno adiacente, dove - è emerso - sono stati sversati illecitamente rifiuti pericolosi e non provenienti dalla pulizia del canale di scolo delle acque del depuratore.

Ai tre indagati, i carabinieri forestali e quelli della stazione di Vairano Patenora hanno notificato il decreto di sequestro preventivo dell'impianto di depurazione emesso dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura, che da tempo ha messo nel mirino quei sindaci del Casertano rei di non aver realizzato la manutenzione dei depuratori, circostanza che ha provocato in più di una circostanza gravi casi di inquinamento delle acque di fiumi e del litorale casertano. 

In questa indagine, è emerso che le acque non depurate finivano nel fiume Rivolo Pontevecchio. L'inchiesta è nata da una segnalazione del personale dell'Arpac del febbraio 2019, che in seguito ad un sopralluogo del depuratore di Pietramelara, avevano riscontrato gravi criticità all'impianto, come «il mancato funzionamento dello sfioratore di piena», il «guasto dello sgrigliatore» e altri problemi; tali carenze venivano confermate anche da un'altra ispezione del maggio 2020, in cui è emersa anche la presenza nelle acque prelevate di escherichia coli e di azoto nitroso oltre il limite legale. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino