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La strage del sabato santo a San Vittore del Lazio è costata la vita a quattro persone. Uno scontro frontale tra due auto avvenuto lungo la Casilina in direzione San Pietro Infine ha provocato la morte di Matteo Simone, 19 anni, Luigi Franzese 21 anni e Carlo Romanelli di 18 anni, tutti residenti a Mignano Montelungo: viaggiavano a bordo di una Mito. La quarta vittima è Claudio Amato, classe 1969 residente a Rocca d'Evandro che era su una Fiat.
La berlina rossa del'Alfa Romeo, per cause ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri della compagnia di Cassino, nei pressi di una semicurva, si è scontrata con una Fiat Idea alla cui guida c'era un uomo, anch'esso deceduto e residente in provincia di Caserta. L'incidente poco prima delle 21 in un tratto considerato ad alto rischio.
«Abbiamo sentito un boato e poi solo il rumore di un motore impazzito - ha raccontato uno dei primi soccorritori - Davanti gli occhi una scena che difficilmente potrò dimenticare: le auto distrutte e quei poveretti senza vita.
I soccorsi sono scattati in pochissimi minuti e il tratto di strada regionale che collega tre province è divenuto un susseguirsi di sirene che hanno richiamato l'attenzione dei familiari dei giovani e del 52enne che era uscito per comprare delle pizze. Dalle lamiere contorte provenivano gli squilli dei telefonini e non appena la notizia del drammatico schianto ha iniziato a diffondersi, genitori, fratelli e figli si sono precipitati sul posto. I carabinieri e la polizia con grande difficoltà hanno dovuto tenere lontani coloro che imploravano notizie.
Gli ultimi istanti di vita dei tre ragazzi sarebbero stati immortalati su una diretta pubblicata su Istagram. Uno dei tre, infatti, stava interagendo via social con decine di amici nel momento dello schianto. Il magistrato di turno presso la Procura di Cassino, il sostituto procuratore Alfredo Mattei, ha disposto il sequestro delle due vetture. Inoltre sarà l'autopsia a chiarire alcuni aspetti di questa tragedia. La strada è rimasta chiusa al traffico per ore mentre i Vigili del Fuoco in un lavoro estenuante cercavano di liberare i corpi dei poveri ragazzi da un groviglio di lamiere. «Quando avvengono simili tragedie davanti ai tuoi occhi - racconta un altro residente in zona - tutto cambia». A nulla sono serviti i tentativi disperati da parte del personale dell'Ares 118 di strappare alla morte Carlo Romanelli che è deceduto al «Santa Scolastica» di Cassino mentre stava per essere trasferito in elicottero a Roma.
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