Non ci sarà: ieri era ad Assisi, oggi a Torino per presentare il suo libro. È rammaricato: ci teneva tanto, don Maurizio...
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Non ci sarà: ieri era ad Assisi, oggi a Torino per presentare il suo libro. È rammaricato: ci teneva tanto, don Maurizio Patriciello, a vedere e ascoltare oggi le parole di Papa Francesco a Caserta, Terra di Lavoro e di grande sofferenza, ferita dalla criminalità più sanguinaria e dal degrado. Don Maurizio, parroco del Parco Verde di Caivano, da sempre in prima linea nella Terra dei fuochi, prete di frontiera che ne vede di tutti i colori, ogni giorno, dalle morti per cancro all'infanzia sfruttata e violata, ci teneva tanto ad essere presente a Caserta, anche per ribadire il messaggio e l'invito al Pontefice: «Papa Francesco non ci lasci soli, venga da noi, in questa terra di morte che attende nuova vita».
Don Maurizio, non sarà a Caserta?
«Ci tenevo a starci. Purtroppo, impegni presi otto mesi fa non me l'hanno consentito. Penso che il Papa avrà parole per la nostra terra. La gente è disperata. Da me vengono ogni giorno per problemi gravissimi».
E il Pontefice che può fare?
«Papa Francesco fa già tantissimo: riesce sempre a muovere le coscienze, a indicare la strada da percorrere. Poi è compito del Governo agire, cosa che non avviene quasi mai, purtroppo».
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Il Mattino