Elezioni 2022, il sindaco di Caserta coordinatore della campagna del Pd

Elezioni 2022, il sindaco di Caserta coordinatore della campagna del Pd
Matteo Mauri, commissario provinciale de Pd, ha nominato Carlo Marino coordinatore della campagna elettorale del Partito democratico di Caserta. Ieri la comunicazione al primo...

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Matteo Mauri, commissario provinciale de Pd, ha nominato Carlo Marino coordinatore della campagna elettorale del Partito democratico di Caserta. Ieri la comunicazione al primo cittadino. Una nomina importante e strategica visto che Carlo Marino è anche il presidente dell'Anci Campania. Il sindaco della città della Reggia nei prossimi giorni formerà il coordinamento, che dovrebbe essere composto anche da tanti giovani, alcuni sindaci Dem (Alfonso Golia di Aversa, Adolfo Villani di Capua,Vito Marotta di San Nicola, Antonio Mirra Santa Maria Capua Vetere, Lorenzo Di Iorio di Sessa Aurunca, Enzo Guida di Cesa che è anche consigliere provinciale), da qualche consigliere provinciale (Ciro Marcigliano di Sessa Aurunca, Stefano Cioffi di Macerata, Alessandro Landolfi, Salvatore Lettera di Sant'Arpino, il sindaco di Cesa Enzo Guida) e probabilmente dalle donne della Regione, quelle attualmente in carica (Fiola Carmela e Raia Loredana), ma anche quelle candidate nella scorsa tornata elettorale.

Intanto continuano le polemiche nel Pd di Aversa. A conferma della rottura del gruppo aversano le parole di Santulli, che, mentre punta il dito contro il sindaco della sua città nonché collega di partito, conferma quanto da Golia detto sulla divisione interna del gruppo Dem.

«Quanto in atto non favorirà l'impegno elettorale». È lapidario Paolo Santulli, capogruppo consiliare del Partito Democratico ad Aversa dove i Dem sono divisi in due realtà che, semplicemente, si odiano e si evitano. Santulli, vicino al presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, escluso dalle candidature, così come gli altri che hanno lasciato la maggioranza guidata dal sindaco Alfonso Golia, vicino a Stefano Graziano, candidato capolista alla Camera, non ci sta a passare per il Pierino di turno. «Certe dichiarazioni di Golia continua, infatti, l'ex parlamentare - lasciano basiti. Sono il primo eletto di sei del Pd e capogruppo. Va chiarito che quattro di noi, tre anni fa, non votarono il bilancio, insieme ad altri consiglieri di maggioranza, perché non condividevamo l'impostazione, a nostro giudizio falsata. Dopo numerosi incontri il sindaco, podestà, non volle riconoscere nemmeno un millimetro delle nostre tesi. Hanno falsamente e volgarmente parlato di richieste di assessorati. A cosa sarebbero serviti con uno che non vuole dialogare, partendo dal convincimento che solo lui è depositario della verità?».

Santulli ricorda anche il ribaltone attuato da Golia: «Da qui, poi, il deux ex machina, ha cancellato tutti i suoi principi, per rimanere saldo alla poltrona. Si badi bene, non coinvolgendo il Partito e cercando un recupero delle posizioni con il contributo dei responsabili provinciali e regionali, bensì con l'accordo con consiglieri eletti all'opposizione, concedendo assessorati e prebende, un ribaltone senza vergogna. Il percorso fino ad oggi, non è mutato. I risultati di questa amministrazione sono gli occhi di tutti, solo annunci e selfie. Pertanto, la frattura non si è mai sanata. Le posizioni restano contrapposte. Pensate al boicottaggio, scientemente perseguito della pista di Atletica Leggera».

Insomma, una situazione che rischia di danneggiare soprattutto il Pd come lo stesso Santulli riconosce: «Certamente quanto in atto non favorirà l'impegno elettorale. Oltretutto, a riguardo, nessuno ci ha sentiti, coinvolti, per un parere sulle candidature. Ovviamente nessuno si illude, velleitariamente, di poter condizionare i dirigenti massimi, ma questo dovrebbe essere il Partito Democratico, diversamente è solo partito e dove arriva se parte?». Insomma, i dissidenti in consiglio non voteranno per il Pd? A sedare i dubbi ancora Santulli: «Nessuno di noi conclude - si esimerà dal votare e far votare il nostro simbolo, ma ovviamente, non sarà lo stesso, come quando si lavorava tutti insieme. Il tempo per organizzarsi, oltretutto, è limitato, in ogni caso, come sempre, faremo la nostra parte».

Sulle dichiarazioni di Golia si registra anche la presa di posizione dell'altra Dem all'opposizione, Eugenia D'Angelo: «Le ridicole, sempliciotte (per essere buoni) e semplificative oltre che false dichiarazioni del sindaco di Aversa lasciano sbigottiti, basiti. Invece di parlare del nulla perché non fa una supervisione dei bandi di gara delle opere da realizzarsi con i fondi del Pnrr che, guarda caso, sono partite a razzo proprio all'avvio della campagna elettorale? Invece che a noi, ormai sua ossessione, perché non pensa ad amministrare la Città che cade a pezzi?».

Non fa mancare la propria voce anche l'altro Dem in opposizione, Maurizio Danzi che pone l'accento sulla poca concretezza, a suo dire, di questa amministrazione che «ha gettato le strade cittadine nel degrado, le piazze peggio ancora». 

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Il Mattino