CASTEL VOLTURNO - Se c'è chi ritiene che un battito d'ali di una farfalla in un luogo indeterminato del mondo possa provocare un uragano nell'emisfero...
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E sono bastati un paio di giorni d'inattività del sito sulla statale 333 per far nascere sul territorio costiero numerose discariche abusive, come non si vedevano da molti anni. I quartieri a soffrire maggiormente sono quelli periferici, abitati in prevalenza dall'esercito d'immigrati irregolari che qui vive e sopravvive, primi fra tutti quelli di Destra Volturno e Pescopagano, ma pure a Ischitella.
Nei pressi dei cassonetti si sono rapidamente formate vere e proprie montagne formate da monitor televisivi rotti, divani sventrati e vari pezzi d'arredamento, evidentemente non più utilizzabili. Ma soprattutto di materassi. È impressionante la produzione di quest'ultimo tipo di rifiuto che la città di Castel Volturno esprime. In ognuna delle microdiscariche formate nello scorso fine settimana ci sono decine di materassi, sia singoli sia matrimoniali, smaltiti chissà da chi. Ma chi conosce le dinamiche del centro litoraneo può facilmente ipotizzare il motivo di una tale e specifica produzione di rifiuti e la mano illegale. Il grosso degli immigrati irregolari di Castel Volturno, infatti, per lo più non è stanziale, bensì si sposta più volte nel corso dell'anno in più parti d'Italia, seguendo le aree dove c'è impennata di raccolta di ortofrutta. A giugno, per esempio, nel Salento per i cocomeri, ad agosto a Foggia per i pomodori, in questo periodo nella piana di Rosarno per le arance. Completate le raccolte stagionali, gli immigrati fanno poi rientro a Castel Volturno, in quella che è la propria base. E spesso il materasso utilizzato per dormire è trovato infeltrito, magari attaccato da insetti, e quindi non più utilizzabile. Per questo viene cambiato, buttando il vecchio appena fuori casa, nei pressi del cassonetto dei rifiuti, piuttosto che rivolgersi all'isola ecologica.
L'azienda che si occupa del ciclo urbano a Castel Volturno è abituata a svolgere costantemente tale servizio extra. Ma in questi giorni i suoi operai non possono raccogliere gli ingombranti perché l'isola ecologica è satura e i siti di raccolta o sono saturi, o funzionano a rilento.
E Castel Volturno rapidamente sta assumendo un aspetto indecoroso. Peraltro, i responsabili dell'isola ecologica avevano avvisato il proprio ufficio ambientale al municipio che in queste ultime settimane, prima della chiusura, stavano ricevendo una produzione di rifiuti ingombranti dalle proporzioni estive, come quando in zona arrivano i vacanzieri che sistemano le proprie case al mare smaltendo gran parte dell'arredamento presente nell'immobile. Tuttavia, di villeggianti a Castel Volturno in questo periodo non ce n'è neanche l'ombra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino