Si era spogliato di tutti i suoi beni intestandoli alla moglie e a qualche prestanome per non pagare i debiti con il Fisco, ma continuava a mantenere un tenore di vita alto e ben...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Guardia di Finanza di Capua ha apposto i sigilli a conticorrenti, ad una fiammante Porche Cayenne presa in leasing di recente, a due immobili che il 43enne aveva venduto fittiziamente: il primo, ubicato a Teverola e del valore di 400mila euro, era stato ceduto al datore di lavoro della moglie, il secondo, situato a Trentola Ducenta, alla stessa consorte, che lo aveva a sua volta donato ai figli. Tutte operazioni ritenute simulate dai finanzieri coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che non hanno trovato alcun traccio di passaggio di danaro tra le parti. I soldi invece - hanno accertato gli inquirenti - erano finiti sui conti di una società amministrata dalla moglie dell'imprenditore, ed erano serviti per acquistare due auto di lusso, tra cui una Porche Macan; dai controlli di polizia effettuati su strada, è emerso che 43enne avrebbe utilizzato proprio la Macan per i suoi spostamenti. È stata Equitalia a segnalare alle Fiamme Gialle che il 43enne aveva simulato la vendita dei suoi beni per sfuggire al Fisco; l'imprenditore aveva infatti accumulato debiti tributari per non aver pagato le imposte dirette e l'Iva negli anni dal 2006 al 2012. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino