Ex Alifana, lavori fermi e tratta ferroviaria a rischio

Ex Alifana, lavori fermi e tratta ferroviaria a rischio
Caserta sembra destinata a perdere sempre più colpi in termini di appeal, all'interno del suo sistema di mobilità provinciale. Dopo le ultime sfide perdute della...

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Caserta sembra destinata a perdere sempre più colpi in termini di appeal, all'interno del suo sistema di mobilità provinciale. Dopo le ultime sfide perdute della Metropolitana leggera, un progetto finito nel cassetto dei ricordi, e dopo il mancato decollo dell'Aeroporto civile di Capua, forti riserve vengono a configurarsi anche per l'infrastruttura ferroviaria che collega le aree interne tra Santa Maria Capua Vetere e Piedimonte Matese, una tratta storica conosciuta da sempre ome ex Alifana.

 
L'ammodernamento della tratta, antica quanto utilissima per l'utenza della provincia di Terra di Lavoro e dei comuni del Matesino, sembra che non faccia passi in avanti, tutt'altro, almeno secondo quanto verificato dalla Filt Cgil di Caserta.

L'infrastruttura avrebbe dovuto essere potenziata per impulso dell'ex Metrocampania, oggi Eav, da opere di energizzazione per velocizzare i tempi commerciali dei convogli e migliorare di netto il servizio di trasporto per l'utenza. E invece il progetto sembra arenato, a dire del sindacato, tanto è vero che gli interventi di palificazione già posti in essere per l'elettrificazione della linea sarebbero stati addirittura smantellati. Il tutto con grave pregiudizio ai fini dell'efficientamento del percorso (oggi i treni viaggiano a diesel, con una velocità che non supera i 50 km orari). Il rischio paventato dalla categoria è che l'opera resti alla fine un'incompiuta (come spesso succede nel territorio) e che la stessa tratta non rientri più nei piani strategici dell'azienda. Lasciando cosi deluse le aspettative di una comunità, quella delle zone interne (167mila abitanti) che attualmente per percorrere solo 42 km impiega piu di un'ora.

«Come pure aggiunge il segretario generale della Filt Angelo Lustro- non si hanno notizie certe neanche sul prosieguo della linea che va da Santa Maria Capua Vetere ad Aversa. La cosa piu grave è che oggi si parla di affidare l'infrastruttura della linea Cancello Benevento a Rete ferroviaria italiana del gruppo FS, ma non della linea che va da S. Maria a Piedimonte». Mobilità su ferro sotto accusa, insomma. Notizie diverse invece si profilano all'interno dell'altro sistema del trasporto pubblico locale, quello su gomma. Mentre si fanno sempre piu insistenti le indiscrezioni sulla prossima apertura delle buste, entro fine luglio, della gara europea per l'affidamento in concessione dei servizi del tpl (bacino unico regionale), c'è pure da segnalare l'avvenuta proroga della gestione commissariale del gruppo Clp. «Attraverso uno specifico decreto - dice Enzo Sperlongano della Uiltrasporti- è stato disposto pure che il commissario Paola Maddalena sia affiancata nel suo incarico da Simona Carrino, una professionista che opera a Napoli». La gestione straordinaria del servizio di Caserta è stata prolungata fino al dicembre del 2020.


Di vera svolta, infine, si può parlare nel settore della logistica dal momento che Giancarlo Cangiano è il nuovo presidente di Ise servizi, la società dell'Interporto Sud Europa che gestisce il terminal intermodale di circa 200mila mq, collegato direttamente allo scalo merci di Maddaloni- Marcianise attraverso un proprio impianto di presa e di consegna. «La posizione geografica privilegiata del terminal e di tutta l'aera interportuale rispetto ai porti di Napoli e di Salerno, alla rete ferroviaria ed a quella autostradale rende l'hub intermodale il vero crocevia della logistica tra il Mediterraneo, l'Oriente, l'Europa ha riconosciuto ieri il manager che ricopre anche la carica di vicepresidente dell'Interporto- Obiettivo del masterplan che ufficializzeremo dopo l'estate è la sinergia tra le piattaforme di Maddaloni- Marcianise e Nola per presentarci sul mercato internazionale come un'unica infrastruttura che consenta alla Campania di diventare il fulcro degli scambi commerciali ma anche di contribuire a ridurre, con il trasporto su ferro, l'impatto ambientale del trasporto su gomma» Il terminal in questione dispone di 11 binari lavorabili, di un'area doganale di temporanea custodia servita da un binario di 450 metri e di un'area doganale di circa 1000 mq, di un magazzino di tipo C, mentre l'impianto di presa e di consegna che dispone attualmente di tre binari di manovra è oggetto di lavori di ampliamento. I servizi offerti sono svolti da personale interno e sono coordinati da Antonio Zuccaro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino