Falla nella rete, fiume d'acqua in centro

Disagi per un intero isolato, erogazione idrica a singhiozzo

I lavori sulla rete idrica
Risveglio domenicale in piena emergenza. La minaccia inattesa, alla sicurezza, arriva sempre da sottosuolo: un rottura, improvvisa e serale, alla rete idrica ha messo mette in...

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Risveglio domenicale in piena emergenza. La minaccia inattesa, alla sicurezza, arriva sempre da sottosuolo: un rottura, improvvisa e serale, alla rete idrica ha messo mette in ginocchio un intero isolato. Per l'emersione improvvisa di un fiume di acqua sono state chiuse, dalle prime ore del mattino, parzialmente via Montano, via Giordano Bruno, viale Europa e via Caudina. L'effetto a catena ha provocato l'erogazione a singhiozzo nel centro storico conseguente alla forte diminuzione della pressione idrica in via Formali, via Fabio Massimo, via Sambuco, via S. Antonio Abate, via Domenico Raffone e via S. Giovanni. Tutta colpa delle "anomalie pressorie". Tutta colpa delle oscillazioni associate ai lavori di manutenzione della condotta regionale (DN1150) San Clemente-Cercola che ha messo in crisi la tenuta dell'acquedotto comunale.


È stata una domenica di passione.

Sono stati avviati lavori immediati e di somma urgenza: interdetta la circolazione veicolare; messi sotto osservazioni gli immobili; avviati interventi di riparazione immediati. L'unica notizia positiva è arrivata dal personale dell'Ufficio tecnico, del servizio acquedotto, coadiuvati da personale della Regione Campania che, mobilitato in emergenza, sé riuscito in tempi record a tamponare la grossa falla. E a mitigare i danni e soprattutto i disagi per i residenti. Arginata l'emergenza, adesso si temono ulteriori irregolarità del regime pressorio.

«È stato un fenomeno che ha creato gravi disagi - ammette il sindaco Andrea De Filippo - ma, questa volta, siamo parte lesa perché i picchi di pressione, hanno sia danneggiato l'acquedotto comunale che tenuto in ostaggio i cittadini ignari che si sono risvegliati senza acqua».

Le rassicurazioni non bastano. Adesso si teme la ripresa del fenomeno dell'"erosione del sottofondo stradale". Infatti, le esplosioni dell'acquedotto nel sottosuolo, da anni, hanno aperto vuoti e poi cedimenti del fondo stradale. È una preoccupazione perché, con la sostituzione di oltre sei chilometri di tubazioni in pvc con condotte in ghisa, le falle dell'acquedotto comunali sono passate da 500 all'anno a meno di 100.
«Il sistema è entrato in sofferenza - ammette l'ingegnere Nicola Corbo, assessore ai lavori pubblici - per due motivi: i picchi di pressione e la presenza ancora di nuove tubazioni in polietilene, che a partire dal 2006, hanno innescato una gran quantità di guasti».

Disagi a parte, il fenomeno sarebbe sotto controllo perché continua il piano di sostituzione integrale delle tubazioni esauste con la messa in opera di condotte in ghisa sferoidale. In arrivo complessivamente altri sei chilometri di nuovo acquedotto. Sostituzione pianificata in via Mercorio, arteria rifatta appena 16 anni fa. Grazie ai fondi del "Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) Terra dei Fuochi", erogati dal Ministero della coesione per oltre due milioni e mezzo di euro, saranno collocati tubi totalmente nuovi in via Carmignano, la lunghissima arteria che spacca in due la frazione di Montedecoro e in via Napoli II tratto.


Con fondi comunali invece saranno avviate altri due importanti interventi di sostituzione su corso I Ottobre e in via Sena.
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Il Mattino