Morti per esposizione all'amianto, assolti ex vertici Firema

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CASERTA - Rimozione e omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro in relazione alla morte di 19 operai per malattie dovute ad esposizione all’amianto. Gli ex amministratori e gli alti dirigenti della Firema, azienda casertana che produce carrozze ferroviarie - dal luglio 2015 denominata «Tfa» e di proprietà indiana – sono stati assolti perché «il fatto non sussiste». La sentenza è del giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Marinella Graziano. Le accuse contestate riguardavano, come detto ipotesi di reato contestate a vario titolo erano la rimozione e l’omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro in relazione alla morte di diciannove operai dipendenti dell’azienda per malattie dovute all’esposizione all’amianto. In particolare, secondo la Procura, ben 82 lavoratori sarebbero stati resi invalidi da patologie provocate dal contatto con la sostanza cancerogena. 

Si trattava di un’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Giacomo Urbano il quale sulla stessa vicenda aveva aperto alcuni mesi fa un’inchiesta bis per omicidio colposo e lesioni a carico di otto persone, tutti ex alti dirigenti della Firema. 
Le assoluzioni di ieri riguardano Gianfranco Fiore, 71 anni, Roberto Fiore, 66 anni, Giuseppe Ricci, 73 anni, Maurizio Russo, 71 anni e Roberto Mazza, 72 anni, tutti ex alti dirigenti di Firema che hanno sempre respinto le accuse. 
L’inchiesta bis si era potuta aprire senza violare il principio giuridico del «ne bis in idem» sulla base di una decisione della Corte Costituzionale che già si è espressa su un precedente caso. 

Si tratta del caso Eternit dove il proprietario dell’azienda, l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, era stato portato nuovamente a processo dalla magistratura di Torino, dopo una prescrizione del procedimento decretata dalla Cassazione. Una linea seguita anche dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che aveva indagato per omicidio colposo e lesioni i vertici della Firema in relazione ai decessi e all’invalidità per patologie dovute all’esposizione all’amianto di decine di lavoratori dello stabilimento casertano.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino