«Liberi dai veleni», il flash mob di Legambiente sul Garigliano

Ha fatto tappa stamane nel casertano la campagna nazionale itinerante di Legambiente che vuole mettere in luce, ancora una volta, mancate bonifiche e situazioni di inquinamento su...

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Ha fatto tappa stamane nel casertano la campagna nazionale itinerante di Legambiente che vuole mettere in luce, ancora una volta, mancate bonifiche e situazioni di inquinamento su cui i cittadini, da anni, aspettano risposte pagando l’assenza di una politica trasversale e duratura per il risanamento e il rilancio dei territori e per la tutela dei cittadini.

Per un flash mob davanti l'ex centrale nucleare del Garigliano, dove è stato aperto lo striscione con la scritta #liberidaiveleni, erano presenti Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, Antonio Gallozzi, direttivo Legambiente Campania, Carmine Venasco e Giulia Casella del circolo di Sessa Aurunca e i volontari dei circoli casertani.

«In Italia, ad oggi, secondo gli ultimi dati disponibili, ci sono trentamila metri cubi di rifiuti radioattivi collocati in ventiquattro impianti, distribuiti su sedici siti in otto regioni. Parliamo – commenta Stefano Ciafani – di strutture e siti di stoccaggio provvisori, che sono stati adattati, spesso per necessità, ma che non sono assolutamente idonei a mantenere in sicurezza i materiali radioattivi. In Italia piuttosto che discutere inutilmente di apertura di nuove centrali nucleari sarebbe opportuno che il prossimo governo, in questa legislatura, risolvesse una volta per tutte, con trasparenza e coinvolgimento dei territori, la vicenda della costruzione del deposito dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività che devono essere smaltiti in Italia. Per arrivare alla imprescindibile identificazione del sito idoneo, occorre avviare un percorso trasparente, partecipato e condiviso col territorio, che coinvolga i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali e la comunità scientifica».

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Il Mattino