Hanno dovuto pagare di tasca propria molte famiglie dei pazienti per assicurare ai figli i servizi previsti dal regolamento dell'ambito sociale C1 di cui Caserta è...
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Dei quattro servizi preposti, non ha avuto interruzioni soltanto l'assistenza domiciliare ai disabili, dato che è dichiarato come servizio essenziale e per questo genitori hanno fatto presente anche in Prefettura l'esigenza dell'assistenza. In bilico gli altri tre, vale a dire l'assistenza domiciliare agli anziani, l'assistenza specialistica socioeducativa (per i bambini diversamente abili) e l'assistenza specialistica polifunzionale diurna. Di queste tre, la prima è stata bloccata già da ottobre, quella diretta ai bambini disabili nelle scuole che hanno bisogno di un'assistenza didattica è stata fermata a dicembre, mentre quella specialistica diurna è andata avanti per quelle famiglie che potevano garantire di tasca loro la retta alla struttura della cooperativa. Il neo dell'organizzazione è da rintracciare nella distribuzione dei fondi.
«Per il 2018 - spiega Maurizio Tramontano, coordinatore dell'ufficio di piano dell'ambito C1 del comune di Caserta - sono stati vincolati dei fondi di circa 870.000. Di questi fondi vincolati per 2018 sono stati utilizzati una parte per pagare le cooperative fino al mese di agosto. Il resto dei fondi, che provengono di diversi enti ministeriali, sono arrivati di fatto in cassa alla fine dell'anno. Ragion per cui devono essere approvati nel bilancio 2019, che verrà varato soltanto a maggio. Dunque le cooperative non potranno avere i pagamenti relativi ai mesi da settembre a gennaio 2018 prima di giugno». Resta quindi da sciogliere il nodo dei due mesi di gennaio e febbraio.
Per questo, è stata siglata una sorta di proroga (di fatto si parla di proroga soltanto per l'assistenza domiciliare ai disabili, servizio mai interrotto, mentre di accordo ex novo per gli altri) che assicura i servizi per altri due mesi, «al termine dei quali si farà una ulteriore proroga o verrà indetto un nuovo bando di affidamento dei servizi», spiega ancora il coordinatore del'ambito sociale C1, che però sottolinea, tranquillizzando le famiglie: «con i fondi di quest'anno (ovvero del 2018 slittati al 2019) abbiamo fatto accertamento e impegno di spesa. A causa delle situazioni amministrative confuse c'è stata un'interruzione non diversa dagli anni scorsi, ma le prestazioni sono ripartite e non verranno più interrotte». Inoltre, forse in vista di una nuova gara, il coordinatore Tramontano dà notizia dell'elaborazione di un disciplinare di provvedimento, «che consentirà maggiore trasparenza sulla erogazione delle prestazioni, sulla qualità dei vari tipi di assistenza, sulla modalità di accesso, sulle quote di partecipazione. Un documento, che non è stato mai formulato prima d'ora, che sarà utile non solo a migliorare l'intero servizio dell'ambito sociale, ma anche ad ampliare il bacino d'utenza dei servizi». Al netto di ciò, il Comune di Caserta ha bandito l'avviso pubblico per aderire al programma Assegni di Cura, una misura rivolta a persone non autosufficienti con disabilità gravissima e grave, eleggibili in Adi (assistenza domiciliare integrata), che necessitano di assistenza continua nelle 24 ore, ovvero persone prevalentemente affette da gravi patologie cronico degenerative non reversibili. Il programma è finalizzato a favorire la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti e a sostenere le famiglie nel carico di cura domiciliare. La misura è sostituiva di altre forme di prestazione socio-assistenziale e socio-sanitaria a carico dell'ambito territoriale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino