Francesco Iovine morto a Ibiza, gli ultimi istanti ripresi con i cellulari

Dopo due anni, quattro mesi e un dolore infinito, c’è il primo passo verso l’esame del cuore e dei pezzi di fegato di Francesco Iovine, il ventinovenne di...

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Dopo due anni, quattro mesi e un dolore infinito, c’è il primo passo verso l’esame del cuore e dei pezzi di fegato di Francesco Iovine, il ventinovenne di Aversa morto in Spagna in circostanze misteriose davanti alla discoteca «Pacha» di Ibiza nel marzo del 2020. Nell’istituto di Anatomia patologica di via Santa Lucia ad Aversa, si sono svolti i primi incontri fra tutti gli specialisti che eseguiranno le analisi su ciò che resta di Francesco. Sia il cuore che il fegato sono arrivati solo due mesi fa dall’istituto nazionale di tossicologia e scienze forensi di Barcellona, dopo pressioni della famiglia Iovine sulle autorità iberiche.

Ad analizzarli, con accertamenti tecnici irripetibili, per conto della Procura di Napoli nord, saranno i medici Maurizio Municino e Pasquale Monetti. La difesa ha nominato l’esperto Maurizio Saliva, il medico del caso Mario Biondo, il giovane palerminato trovato impiccato nel 2013 nell’abitazione che divideva con la moglie a Madrid. Sarà una sfida alla ricerca di prove per capire il motivo del decesso di Francesco. «Se il cuore è conservato bene ci consentirà di verificare patologie traumatiche, incidenti sulle cause del decesso, se c’è stato un evento acuto - spiega Saliva - io, però, sono stato nominato da poco e non ho verificato la ricognizione cadaverica. Bisogna capire come sia stata tamponata la formalina». Insomma, a due anni di distanza, si vedrà se i due pezzi, in tutto questo tempo, sono stati conservati bene. La Procura di Napoli nord ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo sulla base anche dell’acquisizione di alcuni video intercettati dalla sorella di Francesco in Spagna. Si tratta di immagini girate con telefoni cellulari la sera dell’inseguimento di Francesco da parte dei due poliziotti spagnoli. Nel primo frame, si vede Francesco che viene tallonato dagli agenti e, subito dopo, si intravede mentre viene bloccato; si sente un gemito, si vedono alcune presunte percosse.

Per la famiglia, si tratterebbe di un pestaggio in piena regola. Ma cosa è accaduto, prima del fermo? Francesco si sarebbe sentito male, la sera del 29 marzo del 2020, dopo aver fumato marijuana con un amico. Si sarebbe diretto in ospedale chiedendo aiuto, ma avendo capito che il medico voleva fargli una iniezione, sarebbe poi fuggito.

A quel punto, dall’ospedale sarebbe partita la chiamata alla polizia, intervenuta per bloccare Francesco. Quando in Italia giunge la notizia della scomparsa del ragazzo, ultimo di quattro fratelli, si parla di una morte naturale, ma la sorella rimasta a Ibiza, Francesca Iovine, si accorge che qualcosa nella ricostruzione non quadra. A quel punto scatta la ricerca delle prove: Francesca riesce a trovare i video e li consegna sia agli investigatori spagnoli che a quelli italiani. «Da subito, le autorità spagnole mi dissero che era deceduto in ospedale», spiegò qualche mese fa. Ma la circostanza sarebbe stata smentita da alcuni testimoni: il corpo di Francesco, come si vede dalle immagini successive, viene inquadrato mentre è coperto da un lenzuolo, pochi minuti prima Francesco correva in strada. Cosa è successo fra il primo momento e l’altro? Il fermo dei poliziotti e il presunto pestaggio, si ipotizza. Francesca e il fratello, erano i figli di Carmine Iovine (fratello dell'ex boss Antonio o'Ninno), ucciso trent’anni fa a San Cipriano d'Aversa. Erano andati in Spagna per vivere tranquilli, lontani da logiche criminali che avevano sempre evitato. È finita diversamente.

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Il Mattino