Francesco, morto due mesi dopo l'intervento di chirurgia

Francesco, morto due mesi dopo l'intervento di chirurgia
SESSA AURUNCA - Due mesi e mezzo di sofferenze, di grande paura, poi la morte. Francesco Domenici, 33 anni, da un anno residente a Maiano di Sessa Aurunca, ma originario di Roma,...

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SESSA AURUNCA - Due mesi e mezzo di sofferenze, di grande paura, poi la morte. Francesco Domenici, 33 anni, da un anno residente a Maiano di Sessa Aurunca, ma originario di Roma, è morto mercoledì sera a Formia per arresto cardiocircolatorio. Era fidanzato con Paola e aveva deciso di dare una svolta alla sua vita.

 
La morte, però, era dietro l'angolo ed è finita al centro di un'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Cassino che, a quanto pare, proprio su quella clinica sta indagando per altri casi simili. Francesco, dopo essere aumentato di peso in maniera sconsiderata, a causa di un incidente stradale che lo aveva tenuto lontano dal lavoro, era stato operato l'11 giugno scorso in una clinica privata di Formia, specializzata in interventi bariatrici e si era sottoposto al cosiddetto la «sleeve gastrectomy», che consente di limitare l'introduzione del cibo attraverso la riduzione dello stomaco. Quell'intervento lo aveva sognato insieme alla sua donna. Dovevano sposarsi il prossimo anno e coronare il loro sogno d'amore. Lui voleva ricominciare a lavorare come meccanico di auto. I problemi, secondo il racconto dei familiari, sono cominciati dopo qualche giorno dall'intervento.

Anzi, quarantotto ore dopo, è dovuto ritornare in sala operatoria per una fistola che lo ha visto ricoverato per oltre venti giorni in condizioni disastrose, in quanto la struttura non aveva le apparecchiature adatta da poter ospitare un obeso. Per tutta l'estate Francesco, che dopo l'intervento aveva perso più di cinquanta chili, ha continuato a stare male e a vomitare. Mercoledì pomeriggio intorno alle 16, i genitori che si trovavano nella loro casa di Maiano, nonostante durante l'inverno vivono a Roma, lo hanno trasportato di nuovo in clinica Formia, dietro consiglio del chirurgo che lo aveva operato. Ma, la struttura non aveva né la Rianimazione e né il defibrillatore. Francesco non entrava sulla barella dell'ambulanza e i genitori si sono dovuti assumere la responsabilità di portarlo in ospedale scortato da un'ambulanza.


Il 33enne è arrivato all'ospedale «Dono Svizzero» in una situazione gravissima. Non riusciva a respirare. Il 33enne è deceduto dopo poco, nonostante i medici abbiano provato a rianimarlo. La procura di Cassino, dopo aver raccolto la denuncia dei genitori, effettuata presso i carabinieri della compagnia di Formia, ha aperto un'inchiesta che mercoledì sera ha portato al sequestro della salma, trasferita all'ospedale di Cassino. Questa mattina, alle 10,30, nella chiesa di Maria Santissima Immacolata di Maiano si svolgeranno i funerali di Francesco. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino