Folla dei giovani dei rioni di periferia per l’ultimo saluto a Vincenzo Mongillo, il giovane morto suicida lunedì scorso nella sua abitazione di Caserta al rione...
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Vincenzo aveva assistito, secondo un testimone, alla tragedia avvenuta nell’abitazione di Umberto Zampella, fratello dell’omicida, che in quella casa era agli arresti domiciliari. Vincenzo non ha retto alla morte del fratello, ne portava scrupolo. All’omelia, don Antonello Giannotti che ha celebrato le esequie come già per Marco morto a luglio, ha detto. «Vincenzo si sentiva oppresso, amava il fratello, amava la vita e paradossalmente se n’è staccato. Noi non dobbiamo giudicare, dobbiamo portare rispetto alla famiglia tanto provata, non fermarci davanti al dolore ma proseguire lungo la via della speranza». Ha poi rinnovato l’appello per la ricerca della verità sulla morte di Marco. La bara di Vincenzo è stata portata a spalla dagli amici fin sotto l’abitazione, a pochi metri dalla chiesa del Buon Pastore: volo di colombe, palloncini bianchi e cori di saluto con il crepitìo di coriandoli sparati in aria. Ma non era una festa, semmai la pioggia ha reso ancora più mesta la cerimonia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino