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Colpo grosso in pieno giorno nell'ufficio Anagrafe del Comune di Caserta. Le stanze della Caserma Sacchi in via San Gennaro non erano ancora aperte al pubblico quando qualcuno si è intrufolato ed ha rubato 48mila euro. Si tratta dei soldi provenienti dalla cassa delle Carte di identità elettroniche. Soldi che dovevano essere versati probabilmente in banca per liberare la cassaforte. Una questione di sicurezza necessaria soprattutto a seguito di altri furti che hanno interessato gli uffici comunali.
Ma andiamo con ordine. Non sono ancora le 15, orario pomeridiano in cui aprono gli uffici al pubblico. L'addetto allo sportello sta per prendere servizio. Ha già pronte le chiavi per aprire la serratura. Ma la porta è aperta. Rotta. Lui entra e nota l'assenza dei soldi.
A questo punto scatta l'allarme. Sul posto arrivano Polizia di Stato e agenti della Municipale. I controlli sono immediati. I dipendenti vengono interrogati e poi, liberi, tornano a svolgere le proprie mansioni nei vari settori.
Le indagini però continuano.
Le bocche degli investigatori però sono cucite. La ricerca del responsabile o dei responsabili non ammette errori. Nessuna indicazione deve sfuggire perché potrebbe essere quello il particolare che porta diritto al ladro.
Intanto, ad aiutare gli inquirenti non ci sono gli occhi meccanici, nessun filmato ha catturato le immagini del reato. Di telecamere nella struttura in via San Gennaro non ce ne sono. Eppure ci troviamo in una zona periferica, frequentata quotidianamente perché sede appunto di uffici comunali.
E, poi, ci sono dei precedenti. Un mese e mezzo fa circa un altro furto è stato messo a segno proprio nell'ufficio Anagrafe del Comune. In quella circostanza la cassaforte fu letteralmente sradicata dal muro e portata via. La cassaforte per conservare i contanti è stata ricomprata ma nessuno ha pensato che forse installare una telecamera avrebbe potuto essere un buon acquisto per garantire una maggiore sicurezza.
E questa non è la sola criticità di quella struttura del Municipio. Ascensori rotti, condizioni igieniche precarie, aria irrespirabile in questi giorni di caldo torrido per mancanza di condizionatori. E questo significa che i cittadini che si recano in quelle stanze comunali, quelle stanze che dovrebbero essere anche di loro proprietà per principio trovano una cattiva ospitalità e non riescono, in alcuni casi, nemmeno ad usufruire di alcuni servizi, perché per una persona con problemi di deambulazione salire le scale non è cosa semplice, a meno che non venga portata in braccio da qualche volontario: e anche questo pare sia accaduto.
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