Furto di reliquie, rubato il «braccio di San Rocco»

san rocco, rubate le reliquie
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CASERTA -  Rubata dal santuario diocesano la reliquia più importante di San Rocco. Sdegno e preghiere tra i tanti fedeli di Capriati e di tutta Italia. Il padre guardiano ha rivolto un appello ai responsabili: «Ravvedetevi e restituite il resto osseo di San Rocco. Sono addolorato e molto triste per questo gesto ignobile». C’è sconcerto a Capriati a Volturno, sede del più importante museo iconografico d’Europa dedicato al santo di Montpellier. Mercoledì ignoti sono penetrati nella chiesa e hanno portato via il cosiddetto «braccio di San Rocco» l’insigne reliquia che, spesso, è ospitata nel paese altocasertano dove ha sede uno dei numerosi gruppi sparsi in Italia e nel mondo dell'Associazione europea Amici di San Rocco. I carabinieri stanno svolgendo delle indagini.


Fratel Costantino De Bellis ha dedicato gran parte della sua esistenza a raccogliere documenti e devoti intorno alla figura mistica. Nel museo, infatti, si trova una teca con la più importante raccolta nel mondo di frammenti reliquiari di San Rocco. Il più prezioso, di cui De Bellis è custode e che per questo segue sempre la sua presenza in un luogo, è appunto il braccio. Un forte valore simbolico per l'Associazione ma, essendo reliquia di prima classe postulata dalla Chiesa cattolica, anche economico sul mercato delle reliquie, vietato dal diritto canonico. Tuttavia, proprio perché molto conosciuta, al pari di una qualsiasi nota opera d'arte, risulta assai rischiosa la ricettazione. La notizia si è diffusa velocemente tra le comunità e i gruppi di fedeli in Italia. Fratel Costantino, che è anche procuratore dell'Associazione, voluta e fondata anni fa dall’allora guida spirituale e vescovo di Caserta Pietro Farina, ha detto di sperare in un ravvedimento: «È stato commesso un atto indegno per mano di balordi senza fede. Pregate tutti con me devoti di San Rocco affinché venga ricononsegnata nell’anonimato l’insigne reliquia con gli ex voto».
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Il Mattino