Furto, ricettazione e danni nelle scuole maxi operazione tra Napoli e Bologna

Furti a raffica nelle scuole del Casertano e del Napoletano, con i computer sottratti agli studenti che venivano reimmessi nel mercato legale grazie a rivenditori collusi....

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Furti a raffica nelle scuole del Casertano e del Napoletano, con i computer sottratti agli studenti che venivano reimmessi nel mercato legale grazie a rivenditori collusi. È quanto emerso dall'indagine della Procura di Napoli - sostituto Giancarlo Novelli con il coordinamento dell'Aggiunto Vincenzo Piscitelli - che ha portato all'emissione da parte del Gip partenopeo di diciotto misure cautelari, quattro delle quali in carcere, tredici ai domiciliari e un obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria con annesso obbligo di dimora.

 
In un colpo solo, la settima sezione della Procura e i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere delegati alle indagini
hanno smantellato tre organizzazioni formate esclusivamente da «ladri professionisti» residenti a Napoli, che avevano la propria base logistica a Ponticelli e altri appoggi nel Casertano, attivi tanto nei furti nelle scuole con la tecnica del foro, che in quelli di autovetture.

Diciotto gli istituti colpiti tra le province di Caserta e Napoli, da Villa Literno a San Cipriano d'Aversa, da Qualiano ad
Ottaviano passando per Sant'Antimo e arrivando fino a Meta di Sorrento; in sette casi si è trattato di furti tentati, ma
quando i ladri sono andati a segno però, i danni alle scuole sono stati ingenti, tra i 4000 e i 50mila euro. Il colpo più
ingente al liceo Scientifico Segrè di San Cipriano d'Aversa, dove furono rubati oltre 50 computer e altri strumenti
informatici per un danno di 55mila euro. Tra gli arrestati anche un ricettatore che aveva un negozio di prodotti informatici.

L'inchiesta, che ha riguardato fatti accaduti nel 2015, è partita dopo che i carabinieri guidati dal capitano Emanuele Macrì hanno fermato nel Casertano uno degli indagati a bordo di un'auto rubata. Il cellulare dell'uomo è stato messo sotto controllo; è così emersa l'esistenza di un primo gruppo dedito ai furti d'auto, con le vetture che venivano smontate in depositi di San Tammaro e San Nicola la Strada e i vari pezzi rivenduti su internet. Proseguendo nelle indagini, gli inquirenti hanno scoperto l'esistenza di altre due organizzazioni specializzate nei furti nelle scuole; i ladri
entravano forzando una porta d'ingresso e si muovevano tra le aule degli istituti bucando le pareti.

Importanti per gli inquirenti le immagini catturate da telecamere, sebbene in molti casi non funzionassero. Tra gli

episodi contestati anche furti in alcuni negozi di Venafro (Isernia) e della provincia di Frosinone; qui, nel comune di Cervaro, i ladri hanno svuotato di 300 euro una cassa automatica installata in un'autolavaggio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino