Gang libere di devastare a Caserta: sedie sui passanti, nessuno ferma i vandali

Gang libere di devastare a Caserta: sedie sui passanti, nessuno ferma i vandali
Un altro sabato sera di ordinaria follia a Caserta. Ancora risse e violenza tra i giovani frequentatori del centro della città. Neppure la pioggia battente proprio nelle...

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Un altro sabato sera di ordinaria follia a Caserta. Ancora risse e violenza tra i giovani frequentatori del centro della città. Neppure la pioggia battente proprio nelle ore cruciali della movida ha evitato il quinto weekend consecutivo all'insegna della violenza.

Poco dopo le 23 di sabato, un gruppo di cinque ragazzi è arrivato in piazza Dante e senza motivo ha iniziato a spostare le grosse fioriere circolari installate come dissuasori per il parcheggio selvaggio e a distruggere i vasi presenti. Dapprima in piazza dal lato di corso Trieste e, poi in direzione piazza Gramsci. I cinque hanno continuato con quest'opera di distruzione lungo il loro percorso, senza risparmiare i tavolini delle varie attività commerciali insistenti in zona. La scena ha lasciato sbigottiti i tanti giovani presenti in piazza e che a causa della pioggia si erano riparati sotto i porticati di piazza Dante. Uno dei presenti, per motivi non ancora chiariti, d'un tratto è stato preso di mira da uno dei cinque giovani vandali. Offeso e spintonato, alla fine il ragazzo è caduto a terra dove, prima di riuscire a rialzarsi per darsi alla fuga, ha incassato qualche calcio. Nello stupore generale, i cinque si sono diretti verso piazza Gramsci, prima di far perdere le proprie tracce. Lungo il percorso hanno continuato a distruggere tavolini e sedie dei locali sul percorso, prendendoli e lanciandoli di fatto per aria. In strada mancavano totalmente i controlli. Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto solo in un secondo momento e nulla hanno potuto fare se non constatare i danni. L'area sui marciapiedi colpita dal raid notturno è stata interamente transennata ieri mattina con del nastro bianco e rosso della polizia locale.

«È il terzo sabato consecutivo che siamo vittime dei vandali del sabato sera. Il nostro locale - ha commentato Giuseppe Serao, titolare del bar Serao di corso Trieste - si trova in una posizione tale che consente a questi giovani sbandati che provocano le risse in piazza Dante di rifugiarsi fuori le nostre attività. Così è stato anche sabato, quando cinque ragazzi, dopo aver distrutto l'arredo di piazza Dante, si sono diretti verso la Reggia. Nel camminare hanno iniziato a prendere i tavolini del bar e le sedie ed a lanciarle contro le persone. Oltre al danno materiale, vi è un danno di immagine incalcolabile nonostante questi episodi di violenza non inizino mai nei nostri locali ma sempre altrove. La soluzione sono i controlli. Abbiamo visto che le restrizioni e le limitazioni ai locali non portano a nulla - ha concluso Serao - mentre i controlli delle forze dell'ordine sì. La differenza tra quando ci sono e quando non ci sono è sotto gli occhi di tutti. Occorre fare di più».

«La situazione è critica come sempre - ha commentato Rosanna Di Costanzo, presidente del comitato per la vivibilità cittadina - e, purtroppo, è destinata a peggiorare sempre di più. E questo lo dico con profondo rammarico a causa della mancanza di controlli continui e programmatici per la città. Chi è deputato al controllo chiude gli occhi e fa finta che il problema non esista. Eppure in realtà come la nostra Caserta, non sarebbe neanche difficile riuscire a porre in essere iniziative di prevenzione. La malamovida che viviamo ogni fine settimana sdogana due problemi: il primo riguarda la sicurezza della nostra città e, quindi, l'ordine pubblico; l'altro riguarda invece noi residenti del centro storico. Noi residenti siamo letteralmente vittime degli esercenti che non rispettano le regole. Proprio per questo motivo, la prossima settimana - ha concluso Di Costanzo - chiederò alle associazioni di categoria un incontro per affrontare il problema. Questa situazione di movida impazzita penalizza non solo i residenti ma anche chi ha altre attività commerciali diverse dai baretti».

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Il Mattino