Gricignano di Aversa. Indagine chiusa, quindici medici specializzati in ostetricia e ginecologia verso la richiesta di rinvio a giudizio per la morte di Francesca Oliva, la mamma...
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Dopo le minacce di aborto, il suo medico, il 7 maggio, le aveva praticato un cerchiaggio cervicale a fronte della presenza di una significativa leucocitosi con neutrofilia del 77 per cento, emersa dagli esami del sangue. Era in atto una contaminazione batterica. Qualche giorno dopo, uno dei suoi tre bambini, il maschietto, morì. Nessuno però se ne accorse, nonostante l’ecografia eseguita, stando alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dal medico S. A. E così, Francesca venne trasferita d’urgenza, il 19 maggio, alla clinica Pinetagrande. Il 22 maggio, la sua condizione di salute precipitò. La febbre altissima venne curata con antibiotici. Il giorno 23 maggio si decise, infine di operare il cesareo, per far nascere i bambini alla venticinquesima settimana di gestazione.
Il maschietto era già morto, mentre una delle due femmine sopravvisse al parto, ma morì dopo 24 ore per scarsa maturità dell’apparato respiratorio. L’unica sopravvissuta fu una bambina, trasferita all’ospedale Santobono e salvata dai medici di quella struttura. Ora, il marito della ventinovenne, chiede giustizia. La chiusura delle indagini precede la richiesta di rinvio a giudizio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino