Hackerati profili social «È la truffa dei bitcoin»

Hackerati profili social «È la truffa dei bitcoin»
Allarme social a Sessa Aurunca, dove, nel corso dell'ultimo weekend, le identità digitali di diversi cittadini sono state hackerate da alcuni sconosciuti. Questi...

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Allarme social a Sessa Aurunca, dove, nel corso dell'ultimo weekend, le identità digitali di diversi cittadini sono state hackerate da alcuni sconosciuti. Questi truffatori del web agiscono quasi sempre nello stesso modo. Tramite degli account finti, contattano i malcapitati con un messaggio in direct, sull'app di Instagram, spacciandosi per esperti del settore dei bitcoin. Alle persone vengono poi illustrati dei fantomatici guadagni, che possono derivare da un possibile investimento nel campo delle cryptovalute. Infine, ai loro messaggi gli hacker allegano sempre un link, con il quale invitano le loro vittime ad acquistare i bitcoin. Sfortunatamente, negli ultimi giorni, diversi cittadini dell'ente aurunco si sono fatti abbindolare dai truffatori.



Una volta cliccato sul link inviatogli da quest'ultimi, gli abitanti sessani hanno perso il controllo dei rispettivi account. Gli hacker hanno poi ricattato le vittime, dicendo loro che per riavere i propri profili social avrebbero dovuto pagare. Ricatti, che hanno messo sul chi va là tutti gli utenti del web della zona. Naturalmente, una volta hackerati i vari profili, i truffatori hanno provato a ingannare i followers delle loro vittime, che si sono visti arrivare messaggi sospetti sui propri dispositivi. Scattato l'allarme, molti cittadini hanno deciso di rivolgersi all'avvocato Alberto Verrengia, consigliere all'opposizione nonché presidente della commissione garanzia e trasparenza. «Il fenomeno dei pirati dei bitcoin è esploso già da qualche anno», ha spiegato Verrengia, «l'attacco informatico si concretizza tramite un avviso, che può essere di varia natura e persino apparire proveniente da persona amica o da un follower, che chiede di essere votato ad un concorso attraverso un link allegato. Il calvario telematico può avere diverse conseguenze e forme per ogni singolo utente. Tipicamente, il criminale informatico esclude il possessore, sostituisce le generalità, mail e numero di telefono, ed inizia a pubblicare contenuti pubblicitari. L'hacker potrebbe chiedere persino un riscatto in bitcoin, fornendo anche le modalità di pagamento e garantendo che una volta pagato si riavrà indietro il proprio account. Questa è una palese estorsione».


Il presidente della commissione garanzia e trasparenza ha inoltre spiegato: «Dopo che ad una mia amica era stata rubata l'identità digitale, io stesso ho fatto da «cavia», per capire come agiscono questi truffatori. Da qualche giorno sto aiutando alcune persone del territorio a recuperare i loro account, non è per nulla semplice. Il consiglio giuridico più importante è assolutamente quello di non pagar alcun riscatto. Occorre denunciare il tutto alla polizia postale ed avvertire tempestivamente i propri contatti. Successivamente bisogna procedere alla segnalazione interna su Instagram-Meta. In alcuni casi, l'assistenza della società risponde celermente, chiedendo di segnalare accuratamente via mail l'accaduto ed invitando la vittima ad inviare degli screenshots, come prove del crimine. Infine, l'utente avrà le nuove credenziali di accesso all'account e il malvivente sarà escluso definitivamente dalla gestione del profilo». Stando a quanto dichiarato dall'avvocato, inoltre, dietro a queste azioni di hackeraggio potrebbero nascondersi dei professionisti nigeriani. Verrengia ha infatti concluso: «Questi truffatori potrebbero far parte di associazioni criminali provenienti dalla Nigeria, in quanto usano stratagemmi già visti in passato, con i quali hanno colpito le loro vittime tramite mail o con sms».
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Il Mattino