Il "Museo del danno" approda a Strasburgo

Al Parlamento europeo i rifiuti spiaggiati e trasformati in installazioni dai volontari di "Domizia"

Il "Museo del danno" approda a Strasburgo
Il "Museo del danno" oltrepassa i confini nazionali e approda a Strasburgo. La mostra itinerante è ora esposta nella sala Churchill della sede del Parlamento...

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Il "Museo del danno" oltrepassa i confini nazionali e approda a Strasburgo. La mostra itinerante è ora esposta nella sala Churchill della sede del Parlamento europeo, durante la settimana della plenaria fino a domani. Al taglio del nastro la vicepresidente Pina Picierno. «Questa mostra ha detto ci invita a riflettere sull'importanza della protezione dell'ambiente marino, un tema cruciale in un mondo che affronta sfide ecologiche senza precedenti a livello nazionale, europeo e naturalmente globale». Promossa e curata dall'associazione "Domizia", che sulla costa casertana e a nord di Napoli si occupa del presidio ambientale della ricca biodiversità dell'area, la mostra nasce nell'ambito del progetto "Museo del danno".

«"Domizia" ha detto Vincenzo Ammaliato che ne è il presidente annovera esperti non solo di natura e ambiente, ma di diverse professionalità, fra cui operatori economici e turistici perché è costantemente alla ricerca sia della sostenibilità ambientale sia di quella economica, convinta che siano imprescindibili. Gli obiettivi dei volontari di "Domizia" forse sono diversi, ma il percorso è comune, ed è quello della sostenibilità ambientale che è materia di tutti». Nata nella primavera del 2021, ha come obiettivo valorizzare la biodiversità della costa Domizia, tutelare la natura e al contempo promuovere lo sviluppo attraverso la sostenibilità ambientale. Cos'è dunque il "Museo del danno"?

«Il litter marino e quello spiaggiato spiega Ammaliato vengono trasformati per esposizioni museali dai volontari di "Domizia" e presentati in mostre itineranti progettate per sensibilizzare sull'ambiente». In collaborazione con la Fondazione Mario Diana, nasce l'idea di dar vita al progetto per la conservazione ambientale e l'economia circolare. L'utilizzo di materiali riciclati per costruire le imbarcazioni promuove attivamente l'idea di economia circolare riducendo la produzione di rifiuti e dando nuova vita a materiali precedentemente utilizzati. Consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla tutela dell'ambiente marino aumenta la consapevolezza ambientale e il senso di responsabilità.

«I rifiuti installati dal "Museo del danno" ha aggiunto la vicepresidente del Parlamento europeo arrivano dalla mia regione, dalla Campania, ma potrebbero trovarsi ovunque, su qualsiasi spiaggia. È essenziale proteggere l'ambiente, come fa con costanza e professionalità l'associazione "Domizia", che oltre a tutelare la natura, la promuove e crea occasioni di sviluppo». Salvatore Trinchillo, socio fondatore di "Domizia", gestore di uno dei lidi storici della costa domiziana e vicepresidente nazionale del Sindacato italiano balneare, ha posto l'accento sull'esperienza che sta avendo nel gruppo ambientalista di "Domizia". Questo impegno ha consentito di istituire nel proprio sindacato a livello nazionale la sezione Sorting Recycling Industries Ambiente da lui stesso presieduta.

«Per noi operatori turistici e concessionari di spiagge ha detto le pratiche di ecosostenibilità sono opportunità anche economiche. È giunto il momento di abbattere le barriere fra le varie parti ed eliminare le fazioni per dialogare tutti insieme». Rosaria della Valle, consigliera di gestione della Fondazione Mario Diana, ha sottolineato: «Sosteniamo con grosso entusiasmo il progetto di "Domizia" legato al marine litter perché convinti che il messaggio che porta sia globale e interessi l'intero pianeta, affinché ci sia maggiore attenzione nelle pratiche di utilizzo dei materiali plastici, che di per sé non sono dannosi, ma appunto lo è il loro errato smaltimento». Alessandra Moretti, presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha chiuso così: «La politica non basta perché l'inquinamento, soprattutto marino, aumenta. E i reperti del "Museo del danno" qui esposti lo dimostrano ampiamente e in maniera suggestiva. Serve maggiore consapevolezza della gente, verso pratiche ecosostenibili, come si sforzano i volontari di "Domizia" di promuovere».
 

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Il Mattino