Il fratello dell'immigrato ferito a Gricignano: «Colpito da chi doveva accoglierlo»

centro gricignano
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CASERTA - «È assurdo che mio fratello sia stato colpito da chi avrebbe dovuto accoglierlo, e che per far questo viene anche pagato. Quando scappi dall’Africa pensi di venire in un posto migliore, poi succede quanto accaduto». Non si dà pace Abubakar, 30enne richiedente asilo gambiano, fratello di Alagiee, il 19enne migrante ferito gravemente venerdì scorso a colpi di pistola da uno dei gestori del Centro Temporaneo di Accoglienza dove era ospite, a Gricignano d’Aversa, nel Casertano. Oggi Abubakar, richiedente asilo in una struttura di Bologna, è andato a trovare il fratello all’ospedale napoletano Cardarelli; qui Alagiee è ricoverato da cinque giorni in prognosi riservata, con ferite alla bocca da arma da fuoco. «Nei giorni scorsi ho sentito spesso Alagiee; si lamentava soprattutto della mancanza di assistenza medica, diceva che non era possibile che nessuno lo ascoltava. Soffriva molto per le lesioni subite in Libia».

Sono stati gli avvocati che assistono il 19enne, in particolare il legale penalista nigeriano Hillary Sedu e la civilista Antonella Marfella, a rintracciare Abubakar, che peraltro aveva sentito del fratello tramite la televisione, così come i genitori, cui sono arrivate voci inquietanti ma fortunatamente false. «I miei genitori sono preoccupatissimi - dice - perché sono arrivate voci in Gambia che davano Alagiee per morto. Ora li dovrò tranquillizzare». Per Abubakar sarà una visita breve, dovrà subito tornare a Bologna dove è impegnato in concreti progetti di integrazione. «A Bologna l’accoglienza funziona sul serio - dice Abubakar - io sono venuto in Italia prima di Alagiee, e sono stato fortunato, lui purtroppo no». Continuano inoltre le manifestazioni di sostegno e solidarietà a favore del 19enne ferito. Presto si terrà una manifestazione a favore di Alagiee, non si sa ancora dove. «Molti cittadini di Gricignano - dice l’avvocato Sedu - ci stanno chiamando in questi giorni per esprimere la loro vicinanza ad Alagiee. È un segno di grande civiltà da parte della cittadinanza; a Gricignano non abbiamo registrato razzismo, ma solo tanta approssimazione e scarsa competenza da parte dei gestori del centro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino