Aversa. Appena due anni fa il sindaco di Aversa, Enrico De Cristofaro, fu costretto a disporre un trattamento sanitario obbligatorio per Benedetta Tiseo, la donna con la stampella...
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Gli episodi a suo carico si sono registrati non solo ad Aversa, ma anche nei Comuni dell’hinterland e soprattutto a Giugliano. Ma di Benedetta sono in pochi a conoscerne la particolare storia. Nonostante le problematiche legate alla sua salute, la donna ha completato gli studi e ha ottenuto anche l’abilitazione per l’insegnamento, prima che le sue condizioni si aggravassero. Oggi Benedetta percorre diversi chilometri al giorno, con la sua fidata stampella, decidendo d’istinto se fidarsi delle persone che incontra, con alcune delle quali discute per ore, oppure scagliarsi contro. Tra una passeggiata e un’altra, però, la mancata insegnante coltiva una passione nascosta: la scrittura in versi, che negli anni scorsi le ha permesso di vincere numerosi premi letterari. Un talento cristallino che ha convinto la casa editrice siciliana «Il Convivio» a pubblicare una raccolta di 56 poesie in un volume intitolato «Senza titolo». Leggendo alcuni versi di Benedetta emerge l’animo sensibile e anticonformista della donna, che la porta a rifiutare le convenzioni della società di oggi. «Stanca non sono di vivere la vita - scrive - ma della noia, delle parole atroci pronte a soffocare la mia libertà. Voglio vivere la vita così come mi viene, lasciandomi alle spalle la rabbia che mi rode. Lasciandomi alle spalle l’inquietudine amara che mi tormenta il cuore». Questa l’altra faccia di Benedetta, mai capita. «Attraverso queste poesie – sottolinea sui social Tina Vettone, che con la donna si sofferma a parlare spesso - viene fuori tutta la sensibilità di una persona che ha solo bisogno di essere accolta. Lo dice chiaramente nei suoi versi. Spero che facendo conoscere Benedetta per quello che realmente è nel profondo della sua anima, le persone comincino a guardarla con occhi diversi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino