La Corte d'Assise d'Appello di Napoli ha condannato a sei anni e quattro mesi di carcere Mohamed Kamel Khemiri, tunisino di 44 anni ex custode della moschea di San...
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Per gli inquirenti il tunisino, che viveva nell'appartamento sopra la Moschea di San Marcellino e che qualche conoscente e amico chiamava «Bin Laden», oltre ad essere a capo di un gruppo che per l'accusa forniva a stranieri permessi di soggiorno con documenti falsi (per questa accusa è già stato condannato nel marzo 2017 a 2 anni e 8 mesi, ndr), facendosi pagare 600 euro a pratica, era molto attivo dal punto di vista ideologico e nell'azione di propaganda dei principi dell'Isis; non si è mai fatto fotografare con armi, come altri aspiranti terroristi, ma ha sempre commentato con tono entusiastico, con parole come «giustizia è fatta», gli attentati avvenuti a Parigi nel gennaio 2015 contro il giornale satirico Charlie Hebdo, a Copenaghen, oppure a Tunisi al Museo del Bardo. In arabo aveva scritto sul suo profilo, poi chiuso, «io sono isissiano finchè avrò vita e se morirò esorto a farne parte».
Sempre sul suo profilo Facebook campeggiava la foto di una bandiera francese calpestata con un anfibio.
Il Mattino