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«I lavoratori Jabil non possono accettare che gli impegni sottoscritti in sede ministeriale vengano disattesi. Ciò crea nelle aziende e nei territori condizioni di grandi difficoltà occupazionale sociale ed economica. Il governo non può essere spettatore e da subito occorre che a partire dalla vertenza Jabil di Caserta, che cuba circa 500 dipendenti, ci sia rispetto degli accordi ministeriali per avere un eccellenza di elettronica e dei prodotti della green economy». Così dalla manifestazione sindacale in corso davanti a Montecitorio sul lavoro, Pino Scala, delegato Fim Jabil, fa il punto sulla vertenza.
«Chiediamo sempre al governo di monitorare e far rispettare gli impegni ministeriali anche delle aziende legate alle reindustrializzazioni Jabil, come Orefice e Softlab, le quali hanno assorbito dalla Jabil circa 300 dipendenti, che al momento stanno disattendendo gli impegni industriali assunti sul territorio», conclude.
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