Jambo, l'ex sindaco Griffo è libero ma non può tornare in Campania

Jambo, l'ex sindaco Griffo è libero ma non può tornare in Campania
È libero ma non può mettere piede in Campania l’ex sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, arrestato nel corso dell’operazione «Jambo»...

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È libero ma non può mettere piede in Campania l’ex sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, arrestato nel corso dell’operazione «Jambo» con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Revoca dei domiciliari concessa al collegio difensivo - avvocati Francesco Picca e Roberto Saccomanno - dai giudici che stanno presiedendo il processo, a Santa Maria Capua Vetere, (collegio C della I sezione penale, presidente Giampaolo Guglielmo).
Colpo di scena, dunque, l’ennesimo, in una vicenda giudiziaria che, sin dall’inizio ha riservato risvolti clamorosi e sviluppi diversi per i vari imputati. Per il collegio giudicante che ha accolto l’istanza di revoca sono attenuate le esigenze cautelari in virtù del fatto che Griffo non ricopre più la carica di primo cittadino e, pertanto, può difficilmente reiterare il reato.
L’ex sindaco di Trentola Ducenta scappò la notte del blitz di polizia e carabinieri per poi andarsi a costituire, dieci giorni dopo. Fuggirono, come lui, Alessandro Falco, il patron dello shopping center al centro dell’inchiesta, il «Jambo», per l’apputo, l’imprenditore Gaetano Balivo e l’ex vigile urbano, Vincenzo Picone. Tutti si consegnarono successivamente alla polizia.
Fulcro dell’inchiesta, l’accusa per gli amministratori di avere favorito con atti pubblici la crescita del centro commerciale che la Ddadi Napoli ha definito «creatura del boss Michele Zagaria».
Il teorema accusatorio che è già oggetto di processo vede da un lato politici e tecnici comunali che sarebbero stati disposti a concedere licenze e addirittura ad aprire uno svincolo della Statale per favorire gli affari dello shopping center, dall’altro imprenditori considerati «alter ego» di Zagaria. Falco, secondo la Dda, era la «controfigura» del boss. Un’accusa, il 416 bis che, tutt’ora, tiene l’imprenditore in carcere.
Michele Griffo per tre volte sindaco e «eterno» consigliere comunale di Trentola Ducenta, risponde di avere per decenni favorito il Jambo e, la tesi della Dda, di conseguenza il clan dei Casalesi.
Accuse gravissime ai principali imputati della vicenda, ma da ieri uno di loro è libero. Per la verità, Griffo ha ottenuto quasi subito i domiciliari, a Milano, poi a Roma.
Da ieri è un uomo libero, con la sola restrizione di mettere piede in Campania.

È di pochi giorni fa, infine, la decisione della V sezione della suprema corte di Cassazione di respingere l’istanza di dissequestro per il centro commerciale di Trentola Ducenta. La prossima udienza del processo è per i primi di ottobre. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino