CASERTA - «Ho parlato con Antonio Zagaria solo una volta, era il geometra che conosceva mio padre dagli anni ‘80, ma prendo le distanze dall’ambiente...
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La bionda con l’incarico di amministratore delegato si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del gip Mario Morra, ma ha preferito rilasciare una dichiarazione spontanea. Con un piede dentro agli affari politici e con un altro nell’ambiente criminale. Nell’ordinanza - chiesta e ottenuta dalla Dda di Napoli - emerge anche la sua vicinanza con Franco Passarelli, figlio dell’imprenditore Dante, morto prima della sentenza Spartacus cadendo dal tetto di casa a Villa Literno, lasciando i beni ai figli. Franco è uno degli interessati al processo in Cassazione per la confisca definitiva di un terzo della tenuta agricola «La Balzana» di Santa Maria La Fossa, un patrimonio inutilizzato dallo Stato e lasciato morire. L’udienza definitiva in Cassazione fissata per mercoledì scorso, sulla confisca, è stata rinviata in attesa di una sentenza delle Sezioni unite. Le storie s’intrecciano passando per il nome di Rita Di Giunta. Da Casal di Principe a San Felice a Cancello. Ieri, non ha risposto alle domande del giudice nemmeno l’ex sindaco De Lucia, giunto nella sala colloqui del carcere con le stampelle. L’ex primo cittadino di San Felice è caduto ed è ora ricoverato nel reparto di infermeria della casa circondariale per una lesione al ginocchio. I legali difensori, Mario Griffo e Federico Simoncelli, hanno prodotto una documentazione che attesterebbe il forte stress emotivo e psicologico di De Lucia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino