La ex villa del boss Zagaria diventa polo culturale multitasking

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È stato siglato ieri mattina il protocollo d’intesa tra Agrorinasce e l’Agenzia per la Coesione Territoriale.  ...

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È stato siglato ieri mattina il protocollo d’intesa tra Agrorinasce e l’Agenzia per la Coesione Territoriale. 

La firma è stata sottoscritta rispettivamente dal viceprefetto Imma Fedele e Maria Ludovica Agrò, in una sede simbolica, il complesso abitativo e produttivo confiscato alla famiglia di Michele Zagaria a San Cipriano d’Aversa, in via don Salvatore Vitale. Si tratta di una sorta di patto che prevede condivisione di idee, progetti e strumenti per la realizzazione di attività culturali e formative mirante alla valorizzazione dei beni confiscati. «Questa è una giornata importantissima che abbiamo preparato in pochissimi giorni – ha spiegato Gianni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce – La data e il luogo non sono casuali, tutto rispecchia esattamente il senso di questo protocollo d’intesa. Abbiamo voluto fortemente tessere questa rete di collaborazione perché questo bene, assai complesso, contiene un valore particolare e il comune di San Cipriano ha bisogno del nostro sostegno per aver successo in questa sfida di recupero di utilità sociale». 

Il bene un tempo di proprietà della famiglia Zagaria si trova attualmente in condizioni assai critiche e il lavoro da fare, è evidente a tutti, è davvero immane. «I beni confiscati ci arrivano in condizioni pessime – sottolinea Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa – La guerra non è finta, la camorra non è scomparsa. Bisogna partire da qui per poter dare l’input per il rilancio del territorio ma il Comune non può farcela da solo. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutte le istituzioni e da parte nostra c’è apertura, volontà e non mancano le competenze». 

All’appuntamento è intervenuto anche Bruno D’Urso, il magistrato che ha disposto, quattordici anni fa la confisca del complesso edilizio, che ha raccontato il duro lavoro che ha dovuto affrontare, Carlo Borgomeo, presidente dell’associazione Fondazione per il Sud, Carmine Mocerino, presidente della Commissione regionale anticamorra dei beni confiscati, Enrico Tedesco, segretario Fondazione Polis, Vincenzo Viglione, segretario della Commissione regionale anticamorra beni confiscati, Chiara Marciani, assessore regionale. All’unisono è stata sottolineata l’esigenza di «unire le forze per uscire dal degrado sociale, dalla discriminazione e riuscire a creare condizioni concrete di riscatto e sviluppo». Presente alla manifestazione anche Simone Calabrò, Capitano della caserma dei carabinieri di Casal di Principe, Colucci, comandante della stazione dei carabinieri di San Cipriano d’Aversa.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino