La fucina di Vulcano sarà restaurata L'opposizione sbotta

I soldi non utilizzati per acquistare il Capannone utilizzati per il recupero del magnifico affresco

La fucina di Vulcano sarà restaurata L'opposizione sbotta
I soldi non utilizzati per acquistare il Capannone, tempio della pallavolo aversana, utilizzati, tra l'altro, per il recupero del magnifico affresco «La fucina di...

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I soldi non utilizzati per acquistare il Capannone, tempio della pallavolo aversana, utilizzati, tra l'altro, per il recupero del magnifico affresco «La fucina di Vulcano» nel salone di Palazzo Orineti, in via Drengot. Passa in consiglio comunale la decisione di spostare 240mila euro di quei circa 600mila destinati all'acquisto a due lavori pubblici che non possono più essere rinviati.

Per la cronaca, i 350mila rimanenti erano già stati dirottati sul mercato ortofrutticolo per completare i lavori di ristrutturazione, che stentano, però, a partire. Villano aveva scoperto quei 600mila euro che erano stati praticamente abbandonati dal 2009 quando l'amministrazione guidata da Giuseppe Sagliocco aveva scelto di non acquisire più al patrimonio comunale il glorioso Capannone, tempio del volley aversano.

Dopo la nota della Soprintendenza Archeologica dello scorso febbraio che ha invitato «l'Amministrazione Comunale a presentare, un progetto esecutivo per il rifacimento del tetto di copertura ed un progetto di restauro delle pitture murali che contempli: indagini diagnostiche preliminari, consolidamento, pulitura, stuccatura delle lacune, integrazione pittorica e protezione finale», l'amministrazione ha incaricato l'architetto Antonio D'Angiolella della progettazione esecutiva per il rifacimento del tetto di copertura e per il restauro della volta e dell'affresco in questione per un intervento di 128mila euro.
Per quanto riguarda via dell'Archeologia, invece, l'ufficio tecnico comunale ha redatto un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza, urgente e indifferibile, per un importo totale di 114mila euro. La proposta è passata tra le proteste delle opposizioni che hanno lamentato la carenza di documentazione e l'erroneità della procedura e perché, a loro dire, avrebbero dovuto approvare una variazione di bilancio.

Non sono mancate le polemiche tra maggioranza e opposizione. A provocarle, soprattutto, la concessione in comodato d'uso all'Associazione Convergenze, che gestisce la biblioteca sociale «Il dono», alcuni locali dell'edificio di piazza Federico Santulli che ospita la biblioteca comunale. Punto dolente il mancato passaggio della proposta nella relativa commissione consiliare e la circostanza secondo cui il bene in questione potrebbe non avere l'agibilità.
Inoltre, essendo stato l'argomento posto in un ordine del giorno aggiuntivo per una presunta urgenza, mancava agli atti la motivazione dell'urgenza. Ad evidenziarlo i consiglieri di opposizione Luigi dello Vicario, Eugenia D'Angelo, Paolo Santulli e Luisa Motti.
Ancora una volta i lavori sono stati segnati da numerosi intoppi dovuti, forse, all'inesperienza del neo presidente dell'assemblea cittadina Roberto Romano che è alle sue prime volte e non è ancora entrato nei meccanismi burocratici. Romano ha letteralmente tolto la parola alla consigliera D'Angelo facendole spegnere il microfono.

I problemi di questa amministrazione guidata dal sindaco Alfonso Golia nascono, però, non tanto dalle critiche delle opposizioni, ma dalla litigiosità interna a causa delle poltrone assegnate o da assegnare. Appena chiuso il capitolo legato alla elezione del nuovo presidente del civico consesso, la disputa è passata sulla nomina del nuovo assessore alle Politiche sociali dopo che lo stesso sindaco aveva chiesto le dimissioni di Luigi Di Santo, uno dei più attivi componenti della giunta.


Secondo gli accordi quella poltrona dovrebbe andare a Marco Girone che ha rinunziato alla presidenza del consiglio a favore dell'ex pentastellato Roberto Romano. Ma in pista sono scesi anche i Moderati che, senza mezzi termini, hanno chiesto l'assessorato per loro. Insomma, una nuova grana per il primo cittadino che non riesce a tenere a bada gli appetiti dei suoi dodici preziosi consiglieri non potendo fare a meno nemmeno di uno solo di loro.
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Il Mattino