CASERTA - «Il 41 bis è una condizione di vita disumana»: è lo sfogo del boss dei Casalesi, Michele Zagaria. Quest'oggi, l'ex superlatitante detenuto dal 2011, è stato...
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Il padrino si è lamentato del regime di carcere duro cui è sottoposto, ma in particolare della disposizione che gli impedisce di incontrare altre persone. «Da dieci mesi, mi ritrovo in una situazione pesantissima e non vedo nessuno», ha dichiarato il boss, recluso ad Opera dal dicembre 2014 e precedentemente a Parma. I suoi avvocati (Andrea Imperato, Paolo Di Furia e Angelo Raucci) hanno da tempo inoltrato un'istanza alla Dda di Napoli per far presente la situazione lamentata da Zagaria. Va detto, però, che l'isolamento totale in cui il padrino si ritrova è frutto più di una coincidenza che di disposizioni di tipo giudiziario.
Nello specifico, il regime del 41 bis, anche nel caso di Zagaria, gli consentirebbe di trascorrere un'ora di aria al giorno con un massimo di altri tre detenuti. Da un anno, il gruppo di socialità, che dovrebbe formarsi con altri tre detenuti di minore pericolosità, non si forma per cui Zagaria non incontra altre persone, se non i suoi familiari ai quali è consentito di fargli visita una volta al mese. Gli altri detenuti, in sintesi, si rifiutano di usufruire dell'ora d'aria impendendo, indirettamente, anche a Zagaria di beneficiarne. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino